VARESE / SARONNO – “Il cibo Made in Italy rappresenta una leva strategica per la sviluppo del Paese, che cresce più e meglio degli altri, e che in poco tempo è stato capace di diventare un traino per l’intera economia nei confini nazionali e all’estero, oltre ad essere di fondamentale importanza per l’ambiente e la salute dei cittadini. E’ stato ed è un anno particolare, l’autunno – pur con tutte le incognite del caso – può e deve essere decisivo per una ripresa che deve valorizzare le potenzialità del settore agricolo”.
Lo dice Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese sottolineando che “già in tempi pre-covid, la filiera agroalimentare estesa, dai campi agli scaffali e alla ristorazione, costituiva il 25% del Pil. I cibi made in Italy, ottenuti anche con i prodotti del territorio, tra i quali spicca, ad esempio, il latte utilizzato per Grana Padano, Gorgonzola e altri formaggi dop di vertice, sono diventati nel mondo sinonimo di eccellenza”. Non solo: i prodotti del Varesotto e delle province del settentrione lombardo “sono alla base di una “cucina di memoria” che, sul territorio rappresentano un’importante attrazione per i molti turisti che raggiungono i nostri laghi e gli altri luoghi di villeggiatura, dove hanno modo di assaggiare i piatti tipici e portare un sé a fine vacanza souvenir enogastronomici locali. L’enogastronomia, inoltre, per il territorio del Varesotto, rappresenta un grande patrimonio per l’ambiente: il paesaggio è, infatti, caratterizzato dalle produzioni agricole presenti in ambiti diversi: la pianura, gli ambienti collinari e l’agricoltura d’altura, che in estate si popola con mandrie e greggi”.
“I primati del made in Varese a tavola, apprezzati sia a livello nazionale sia all’estero, sono – conclude Fiori – “un importante riconoscimento del ruolo del settore agricolo per la crescita sostenibile del nostro comprensorio: prodotti come i formaggi, la frutta e verdura, ottenute grazie alle numerose biodiversità presenti, sono eccellenze che devono essere salvaguardate per sostenere un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare, in un momento in cui il cibo è tornato strategico anche nelle relazioni internazionali. Per fare questo è importante, in primis, difendere il territorio e assicurare l’operatività delle imprese: lotta alla burocrazia, difesa e prevenzione del dissesto idrogeologico e contrasto alle invasioni della fauna selvatica sono tra i capisaldi più urgenti da affrontare, con pianificazioni e progetti risolutivi”.
27082020