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Covid, nelle rsa da adesso test ogni 15 giorni per ospiti e dipendenti

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MILANO – Regole ferree e precise per la gestione degli isolamenti e delle quarantene, per l’utilizzo/interpretazione dei test antigenici rapidi e l’individuazione di setting appropriati in ordine alla severità clinica. Questi, in sintesi, i nuovi atti di indirizzo per la gestione dei pazienti positivi covid-19 nella rete territoriale di Rsa e Rsd, approvati dalla Giunta regionale e illustrati in conferenza stampa dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera. Erano presenti anche Marco Trivelli, direttore generale dell’assessorato al Welfare; Antonio Monteleone, presidente Agespi Lombardia; Luca Degani, presidente Uneba Lombardia e  Valeria Negrini, presidente Alleanza Cooperative Italiane Welfare Lombardia. “Il coronavirus – ha detto Gallera – si accanisce articolarmente nei confronti delle persone più fragili. Da mesi lavoriamo per mettere in campo una pluralità di azioni che cerchino di preservare il più possibile le Rsa e le Rsd così che luoghi possano operare in sicurezza nella grave difficoltà che stanno vivendo. Da mesi stiamo lavorando con confronti continui ed approfonditi”.

Gallera, sintetizzando il provvedimento, ha spiegato che “il sistema prevede l’ingresso nelle strutture degli ospiti cui sia accertata la negatività e l’immediato trasferimento di coloro che dovessero positivizzarsi durante la permanenza“. L’aggressività di questo virus ha quindi spinto la Giunta lombarda ad attivare “1.500 posti letto sub acuti e a valorizzare un’offerta sanitaria strutturata per ricoverare sia chi usciva dagli ospedali che chi si positivizzava in queste strutture”. “Abbiamo previsto – ha sintetizzato Gallera – un percorso continuo con i gestori che ha portato a sostenere anche economicamente le grandi difficoltà che stanno attraversando garantendo loro lo stesso budget del 2019 anche nel 2020 oltre a risorse aggiuntive per alcuni servizi svolti. Prevediamo inoltre test a tappeto dentro le Rsa. Ogni 15 giorni sottoporremo a test ospiti e operatori con l’obiettivo di testare anche i parenti”.

Altro tema importante è quello relativo alla gestione dei numerosi pazienti asintomatici o paucisintomatici. “Nelle Rsa – ha chiarito Gallera – non rientra nessuno dei positivi che esce dall’ospedale. I pazienti positivi escono dalla Rsa e vanno in ospedale o nel setting più interessato. I contatti stretti possono rimanere all’interno solo delle strutture che possono mantenerli in sicurezza e possono garantire l’isolamento”. “Abbiamo ragionato – ha concluso – nel solco di ciò che prevedeva Istituto Superiore di Sanità su come trattare soggetti fragili positivi all’interno delle strutture”.

25112020

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