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Covid, il punto del calo dei casi: Varese, Busto e Gallarate meglio di Saronno

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SARONNO / VARESE / BUSTO ARSIZIO / GALLARATE – Pochi casi nei grandi centri, quasi nessuno o nessuno del tutto in quelli più piccoli: gli ultimi dati (del tardo pomeriggio di ieri) forniti da Regione Lombardia sui nuovi contagi da coronavirus hanno dipinto un quadro confortante, anche se Saronno con un +12 è fra i più alti del Varese, “pari” con Busto Arsizio (che però ha molti più abitanti), più di Varese (+5) e Gallarate (+10).

Ecco i dati dei positivi rilevati da inizio pandemia (tra parentesi i dati di ieri per un confronto):

Saronno: 2.443 (2.431)

Caronno Pertusella: 1086

Origgio: 515 (514)

Cislago: 750

Gerenzano 738

Tradate: 1.038 (1.036)

Varese: 3.869 (3.864)

Busto Arsizio 4.547 (4.535)

Gallarate 2.845 (2.835)

Malnate 1.039 (1.034)

Coquio Trevisago 339

Somma Lombardo 851 (850)

Nel Comasco:

Turate 591 (589)

Mozzate 568 (563)

Lomazzo 556 (555)

In Brianza:

Limbiate 2.417 (2.414)

Cesano Maderno 2.213 (2.209)

Cogliate 578 (577)

Ceriano Laghetto 409 (408)

Lazzate 478 (477)

Misinto 342

Monza 6.565 (6.550)

Desio 2.468 (2.461)

Seregno 2.468 (2.459)

Lissone 2.560 (2.556)

Brugherio 1.837 (1.834)

Giussano 1.581 (1.577)

Trend in calo dei nuovi contagi in Lombardia, nel Varesotto ieri +109 casi positivi al coronavirus; in Brianza +103 e nel Comasco +202.

In territorio lombardo continuano a diminuire i ricoverati in terapia intensiva (-16) e nei reparti (-128). Il numero dei tamponi effettuati è 29.153 e 2.736 sono i nuovi positivi (9,3%). I guariti/dimessi sono 5.034. Ieri in Lombardia i decessi sono calati, +85.


Per informazioni o per le richieste di aiuto riguardo all’emergenza coronavirus. Numero verde gratuito: in caso di sintomi influenzali o problemi respiratori 800894545. Evitare di utilizzare il numero 112 per non intasare le linee, lasciarlo libero per le emergenze sanitarie.

Informazioni generali: chiamare il numero 1500, numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute o telefonare al proprio medico di medicina generale o al pediatra.

(foto di archivio: protezione civile)

12122020

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