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Discoteche, sale da ballo e circoli ricreativi: Lombardia approva mozione Lega per riapertura

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MILANO – Ok dal consiglio regionale a grande maggioranza (solo 2 astenuti) alla mozione presentata dalla Lega (primo firmatario il consigliere Alessandro Corbetta, foto) che chiede alla Giunta di Palazzo Lombardia di attivarsi presso il Governo affinché entro metà luglio possano riaprire discoteche, sale da ballo e circoli ricreativi. A seguito dell’approvazione a della mozione, sono intervenuti il consigliere regionale Alessandro Corbetta e il presidente della IV Commissione attività produttive, Gianmarco Senna.

“Dalla Lombardia – affermano Corbetta e Senna –  parte una richiesta di coraggio diretta al Governo centrale per avere finalmente date certe per far ripartire il settore e per far divertire i ragazzi in sicurezza e non all’interno di piazze e spazi dove tutti i controlli vengono meno. Il ministro Roberto Speranza dia finalmente il via libera e ascolti il parere del Cts che si è già espresso favorevolmente alle aperture”. “Ostinarsi a tenere chiuse le discoteche – proseguono i consiglieri regionali – sarebbe deleterio sotto ogni punto di vista, non solo per quanto riguarda la situazione degli operatori economici ma anche per la salute dati i rischi sempre più concreti e diffusi di dover assistere a party e feste abusive. Meglio riaprire in sicurezza, soprattutto alla luce del successo della campagna vaccinale e degli strumenti a disposizione come i tamponi rapidi. Meglio un ambiente controllato piuttosto del far west dei raduni illegali”.

“Abbiamo il dovere di tornare alla normalità, di avere ancora fiducia nel futuro, di restituire ai giovani una vita sociale con sicure e positive conseguenze per la loro salute fisica e mentale”.

“Non dimentichiamo poi che stiamo parlando di un comparto economico con centinaia di imprese e migliaia di dipendenti. Solo in Lombardia si tratta di circa 500 locali con più di 20 mila addetti”. “E’ un settore che ha vissuto gli effetti peggiori della crisi e che, a livello nazionale, ha subito la chiusura definitiva di 500 attività sulle 3500 del periodo precedente al covid. L’assurdo proseguimento delle chiusure mina la possibilità di riapertura per molte imprese, con il rischio di chiudere per sempre o di finire nel mirino della criminalità organizzata, sempre pronta a sfruttare a proprio vantaggio le situazioni di difficoltà”.

07072021

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