LIMBIATE – “Nel giorno in cui 77 anni fa venivano liberati i lager di Mauthausen e Gusen, si è svolta la cerimonia di posa della pietra di inciampo dedicata a Luigi Colombo, limbiatese deportato in Polonia nel corso del secondo conflitto mondiale. La cerimonia ha avuto luogo nel cortile del Municipio alla presenza del sindaco Antonio Romeo, delle autorità cittadine, di studenti e docenti delle scuole limbiatesi e in collaborazione con il Comitato pietre di inciampo Monza e Brianza”. Così una nota dell’Amministrazione civica limbiatese.
Luigi Colombo nacque a Limbiate l’8 ottobre 1922 da Carlo Colombo e Maria Luraschi, coniugi che all’epoca risiedevano in via Umberto I (quella che oggi è via Dante). Cresciuto nelle corti del centro storico limbiatese insieme ai due fratelli minori (classe 1927 e classe 1930) e alla sorella maggiore (classe 1920), Luigi Colombo fu l’unico figlio maschio della famiglia ad essere reclutato nell’esercito. Dalle ricerche risulta infatti che l’ultima dimora nota degli altri due fratelli era situata via Monte Grappa, all’ospedale Antonini di Mombello, dove erano stati ricoverati. La chiamata alle armi arrivò per lui ancora giovanissimo: la Grecia la sua destinazione, dove venne catturato e deportato a Gorzow Wielkopolski, in Polonia. Qui trovò la morte il 4 giugno 1945, lontano da casa. Oggi riposa nel cimitero militare italiano di Bielany, nei pressi di Varsavia, insieme ai compagni che hanno condiviso un simile, tragico destino.
La pietra di Luigi Colombo si affianca a quella di Elda Levi Gutenberg, posata nel 2020 in occasione del Giorno della Memoria.
(foto: un momento della cerimonia)
08052022