CESANO MADERNO – Una delle mostre di questa edizione del Festival fotografico europeo ha trovato collocazione a Cesano Maderno: inaugurata ieri, e aperta anche oggi si trova a Palazzo Arese Jacini di piazza Arese, ed è curata da Roberta Felici e Ferdinando Zanzottera.
La mostra è intitolata “Una scultura per la città: lo spazio ansioso di Carlo Ramous”. Si tratta di una lunga narrazione che racconta il valore e l’importanza della scultura dell’artista milanese realizzata nel 1972-1973 per la città di Cesano Maderno nella scuola “Galilei”.
Numeri e racconti – 21 pannelli 100×70, alcune fotografie, un bozzetto originale di Ramous ed alcuni disegni, la mostra è suddivisa in due macro sezioni: nella prima vengono ricostruite le fasi salienti dalla storia di Carlo Ramous, con elementi biografici e alcune opere realizzate in numerosi plessi scolastici (ma non solo) della Lombardia. Un lungo viaggio che enfatizza la coesistenza e la reciprocità tra architettura e scultura nel volto moderno della città contemporanea, una caratteristica dei lavori di Ramous sperimentata e poi divenuta diffusa in tutto il ‘900.
La seconda parte della mostra è dedicata interamente alle fasi che hanno portato alla realizzazione del plesso scolastico “G. Galilei” e al concorso per la progettazione dell’opera d’arte da abbinare, ripercorrendo tutto il percorso fino all’installazione. Infine la mostra esalta la lunga tradizione e attenzione di Cesano verso la scultura contemporanea, ricordando le numerose opere presenti negli edifici scolastici cittadini ma anche la capacità di organizzare e promuovere eventi ed iniziative dedicata ella scultura.
“Mostra bis” – All’interno vi è una “mostra nella mostra”: saranno infatti esposti i lavori prodotti dagli studenti di alcune scuole medie di Cesano, Milano e altre scuole lombarde, nei laboratori di scultura che hanno reinterpretato, prendendo ispirazione, l’opera di Ramous. La “chicca” della mostra è rappresentata dal bozzetto realizzato da Ramous nel 1972 che dopo 51 anni verrà esposto per la prima volta al pubblico.
Iniziative – Tre gli eventi “collaterali”: i laboratori che si svolgeranno durante gli orari della mostra; un incontro in sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo indirizzato ai dipendenti comunali e dedicato alla storia e alla conservazione della scultura; mentre giovedì 23 alle 17, nella sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo incontro aperto alla cittadinanza che servirà per inquadrare il contesto storico e culturale dell’opera nonché la sua valenza.
(foto: una precedente mostra a Palazzo Arese Jacini)
19032023