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Vedano Olona, il discorso del sindaco per la Festa della Repubblica

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VEDANO OLONA – Anche a Vedano Olona nei giorni scorsi le celebrazioni della Festa della Repubblica. Questo, integralmente, i discorso del sindaco Cristiano Citterio.

Care concittadine, cari concittadini,

Celebriamo oggi la nascita della Repubblica italiana che il 2 e 3 giugno 1946, dopo un’estenuante guerra e una lunga dittatura si dava una nuova forma di governo con un referendum aperto a tutti, in cui prevalse per scelta popolare per oltre due milioni di voti la forma repubblicana su quella monarchica.

Come vuole la tradizione vedanese lo abbiamo celebrato con un breve ma significativo corteo che parte dal monumento agli Alpini, percorre via Primo Maggio per arrivare in piazzetta della Pace. Tutti odonimi significativi ma mi soffermerò su quest’ultimo perché di particolare importanza nel mentre di un sanguinoso conflitto che vede uno stato aggredito e assediato da oltre un anno. Nonché per la ricorrenza dei vent’anni dall’attentato di Nassirya, alla base della motivazione della felice intitolazione di questa piazzetta, diventata tanto cara ai cittadini di tutte le età e oramai fulcro di tante attività ed eventi.

Dell’importanza della Pace non si ripete mai abbastanza che nasce e si alimenta contrastando ogni forma di conflitto, anche il più piccolo, affrontandolo e superandolo. Sia esso in seno alla famiglia, sul lavoro, a scuola, nello sport, nelle istituzioni e in politica: usiamo un linguaggio rispettoso dell’altro, riconoscendolo come persona pur con opinioni diverse dalle nostre e viviamo questa differenza come momento di arricchimento e di crescita per noi e per il contesto in cui viviamo. Oggi che contiamo, solo in Italia dall’inizio dell’anno, il quarantacinquesimo efferato femminicidio ai danni di una innocente per mano di chi aveva detto un giorno di amarla ciò assume un significato ancora più importante.

Solo agendo tutti insieme, combattendo il seme della violenza in tutte le sedi, tutte le nazioni arriveranno in concreto a ripudiare la guerra “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” come recita dal 1946 la nostra Costituzione repubblicana.

L’attentato terroristico di Nassirya del 12 novembre 2003 costò la vita a 28 persone di cui 19 italiani tra Carabinieri, militari dell’Esercito e civili oltre ad altrettanti feriti. Fu un colpo pesante per il nostro Paese che era stato coinvolto in Iraq nella cosiddetta Guerra del Golfo con finalità di mantenimento della pace e a supporto della popolazione locale. Una ferita ancora aperta e un dibattito ancora acceso in occasione delle cosiddette missioni di pace internazionali.

Oggi il vicesindaco Vincenzo Orlandino mi sostituisce a Varese nella cerimonia civile organizzata dalla Prefettura che si svolge in contemporanea a questa a cui seguiranno la consegna delle onorificenze della Repubblica. Nell’occasione il Signor Prefetto, dott. Salvatore Rosario Pasquariello leggerà il messaggio appositamente scritto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mi è parso molto significativo e ci terrei a leggerne insieme a voi ampi stralci.

«Rivolgo il mio saluto a quanti, ricoprendo pubbliche responsabilità, espressioni della società civile, cittadini, celebrano oggi la Festa della Repubblica, nel settantasettesimo anniversario della scelta operata dal popolo italiano all’insegna del rinnovamento della democrazia. Ricorrono anche 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, riferimento sicuro, Carta fondamentale che garantisce la libertà e definisce diritti e doveri nella nostra comunità.

Desidero esprimere la riconoscenza della Repubblica per il prezioso contributo che offrite, nei diversi contesti territoriali, alla concreta attuazione dei valori costituzionali di libertà, eguaglianza e solidarietà.

Ancora nelle scorse settimane, con instancabile impegno, in occasione dell’emergenza alluvionale che ha colpito così duramente l’Emilia-Romagna e territori della Toscana e delle Marche, i Prefetti, insieme agli enti regionali e provinciali, ai Sindaci, alle Forze di polizia, ai Vigili del Fuoco, agli enti di soccorso, al mondo del volontariato, al fianco dei territori feriti dagli eventi, hanno dato testimonianza della vicinanza solidale e operosa delle istituzioni ai bisogni e al dolore delle persone e delle comunità.

È il fare rete tra Stato, autonomie locali, istituzioni e componenti della società civile che consente di affrontare e superare le sfide e le crisi. Con uno sguardo che sappia, sempre, guardare oltre l’emergenza per dare risposte efficaci e durevoli ai cittadini.

Il dotarsi di una visione condivisa, essere capaci di un lavoro ben coordinato, sono ingredienti indispensabili a questo fine, così come la disponibilità a operare concordemente per un efficace utilizzo delle risorse disponibili, a partire da quelle messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in una logica di orizzonte ampio.

La vicinanza alle fasce più fragili della popolazione, alle situazioni di marginalità – per migliorare, a partire dai contesti più difficili, la qualità della vita nei territori – con un’attenzione particolare ai fenomeni di degrado e alle situazioni di disagio sociale, soprattutto dei giovani e degli anziani, è tema che interpella le Prefetture, con effetti positivi sulla coesione sociale e la sicurezza delle comunità. La mediazione sociale, l’ascolto e il dialogo con tutti gli attori sono preziosi per affrontare la questione del lavoro oggi, per l’affermazione della legalità, nel contrasto a ogni forma di sfruttamento, assicurando ogni sforzo per elevare la sicurezza delle condizioni lavorative.

Promuovere la realizzazione in concreto dei principi di buon andamento e di imparzialità, favorendo la cooperazione burocratica e il funzionamento degli apparati pubblici, è compito di impulso che appartiene di buon diritto alle Prefetture, Uffici Territoriali del Governo. Nel rinnovare i sentimenti di gratitudine della Repubblica per l’opera prestata, giungano ai Prefetti e, loro tramite, a quanti si adoperano a servizio del bene comune, auguri di buon lavoro.» Così il messaggio del Presidente Mattarella.

Un richiamo quindi a fare rete, squadra, comunità per lavorare insieme per il bene comune, a lavorare per gli altri, per tutti gli altri, senza fare distinzioni. Quante volte lo abbiamo detto e senz’altro anche messo in pratica come peraltro la celebrazione di oggi dimostra. Comune, Parrocchia, Scuola, associazioni, comuni cittadini si mettono a disposizione per regalare alla nostra comunità qualcosa di significativo: eppure già solo lo stare insieme, condividere lo stesso momento, lo stesso spazio, lo stesso intento è la parte più importante dell’evento, quella che ci fa stare bene e ci arricchisce per aver scambiato un sorriso, una parola con un nostro concittadino che non vedevamo magari da qualche tempo. Preserviamo, custodiamo e moltiplichiamo questi momenti mettendoci a disposizione, aderendo alle varie, tante proposte che il nostro paese offre e suggeriamone delle altre per essere al passo con le mutate esigenze. Contrastiamo l’individualismo sempre foriero di frammentazione, isolamento, solitudine e arretramento culturale. Riscopriamo il valore della fraternità, di quanta felicità può portare un dono non solo a chi lo riceve.

La pandemia che ci siamo sperabilmente lasciati alle spalle non deve essere dimenticata: pur con le grandi sofferenze che ha arrecato, ci ha insegnato il valore delle piccole cose e unito gli uni agli altri come nazione e come umanità intera: tutti condividevamo lo stesso destino e sognavamo le stesse cose. Desideravamo, sognavamo, che al termine ci saremmo trovati in un mondo migliore: purtroppo è stata una delle disillusioni più grandi e che ora richiede uno sforzo ancor maggiore. Dobbiamo inoltre, anche nella nostra piccola comunità, resistere, arginare, combattere il nichilismo, il disfattismo di chi, per ignoranza, per mero tornaconto personale, per guadagnare un’effimera notorietà dipinge un paese plumbeo, insicuro, violento. Intendiamoci: i problemi certo non mancano e vanno affrontati, ognuno per la parte di competenza, senza risparmio di energia. Mettiamoci al lavoro tutti, subito, ma non cediamo alla paura, alla disinformazione, ai tentativi e alle tentazioni di creare ingiustificato allarmismo.

Lo dobbiamo fare soprattutto per i giovani, per donare loro un paese bello e vivibile. Per i giovani e giovanissimi che in tante occasioni, proprio in questi giorni, ci hanno offerto momenti davvero sorprendenti nelle manifestazioni civiche e, non ultimo, nel concerto della sezione musicale. Ce lo ricordano anche loro: serve costruire passo dopo passo una società che riscopra la comunità degli umani, l’essenzialità, il dono, la fiducia reciproca, il rispetto della terra, la bellezza.

Perché è solo così, con la massima collaborazione di tutti e il rispetto per le istituzioni, siano esse la scuola, il comune, la Chiesa, lo Stato, l’Unione Europea la nostra comunità può progredire, migliorare, crescere insieme. Un progresso che preveda la partecipazione attiva di tutti, ognuno secondo possibilità e seguendo la propria vocazione personale. Una ricerca del bene comune che sia patrimonio di tutti, da conservare e arricchire a beneficio di tutte le generazioni, anche di quelle future.

Doveroso quindi il ringraziamento per la riuscita di questa manifestazione all’Istituto comprensivo Silvio Pellico per l’originale contributo, al Consiglio comunale delle Ragazze e dei Ragazzi, a Don Daniele, alla Filarmonica Ponchielli, alla Protezione civile e alla Polizia locale, e infine al Gruppo vedanese dell’Associazione Nazionale Alpini per l’impeccabile organizzazione e alle altre rappresentanze d’armi come l’Associazione Aeronautica militare sempre presente alle manifestazioni civiche. Ma debbo ringraziare tantissimo anche tutti voi presenti qui oggi che dedicando qualche ora di questa mattina avete onorato la memoria e il lavoro chi ha posto i fondamenti democratici della nostra Repubblica.

Viva la Costituzione! Viva l’Italia! Viva la Repubblica!

Cristiano Citterio, sindaco di Vedano Olona

(foto: un momento delle cerimonie per la Festa della Repubblica a Vedano Olona)

07062023

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