FIRENZE – Venerdì 15 novembre, Franco Vassallo, uno dei più richiesti baritoni del panorama internazionale, debutterà il ruolo di Michele in Tabarro, all‘interno del Trittico pucciniano in scena al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Si tratta di una nuova produzione, firmata da Denis Krief e diretta da Valerio Galli. Franco Vassallo, ospite dei più importanti teatri del mondo − dal Metropolitan alla Scala, dall’Opera de Paris al Covent Garden di Londra − è al suo quinto ruolo pucciniano:
dopo Bohème, Manon Lescaut e Madama Butterfly, la scorsa stagione ha debuttato Scarpia ne la Tosca, alla Staatsoper di Amburgo al fianco di Jonas Kaufmann e Anja Harteros con grande successo di pubblico e critica.
«Michele padrone del barcone e inseparabile dal suo tabarro e dalla sua pipa è un ruolo meraviglioso, di grande maturità vocale e scenica – afferma Vassallo. Un personaggio umanissimo, attanagliato sin da prima che si apra il sipario da una profonda tristezza che diviene via via frustrazione, ira e infine cieca violenza. È uno dei più grandi e intensi ruoli scritti da Puccini per la voce di baritono ed è sicuramente un punto di arrivo per drammaticità, estensione e pienezza vocale. Adesso mi sento pronto per questo repertorio, dopo un excursus di 25 anni di carriera e avendone compiuti quest’anno 50 (guarda caso la stessa età di Michele!).
La gelosia che si trasforma in furia omicida, è un esito da sempre tristemente connaturato nelle pieghe più buie della natura umana, ma oggi purtroppo è di ancora più sconcertante attualità. Il sipario infatti si chiude su Michele che apre il tabarro lasciando cadere a terra il cadavere di Luigi davanti a Giorgetta e benché la sorte della donna di fatto non ci sia nota, Puccini è magistrale nell‘insinuare nello spettatore il fantasma di un tragico dubbio».
Lo spettacolo debutterà venerdi 15 novembre con repliche il 17 novembre (ore 15,30), il 20 e 23 novembre alle ore 20.
I prossimi impegni vedono Vassallo protagonista di produzioni di grande prestigio tra cui l’Aida a Barcellona e in primavera l’atteso Don Carlo al Festival di Salisburgo diretto da Christian Thielemann.