Home News Cinema & cultura Varese, albero di Natale: quello "agricolo" salva i terreni montani dall'abbandono

Varese, albero di Natale: quello "agricolo" salva i terreni montani dall'abbandono

1
[wp_bannerize group="lungo central" random="1" limit="1"]

VARESE – L’albero di Natale naturale e a km zero? Una tendenza in crescita anche nel Varesotto: lo rende noto la Coldiretti provinciale alla vigilia del tradizionale fine settimana che, per molte famiglie prealpine e lombarde, segna l’accensione degli abeti addobbati in vista del Natale.
Anche nelle province del settentrione lombardo sono diversi i produttori che propongono gli abeti natalizi vivi e in vaso: per ottenere un albero d Natale le imprese agricole impiegano “dieci, anche quindici anni di lavoro: è il tempo che un albero impiega a crescere”.

Nelle aree montane, in particolare, la coltivazione degli abeti svolge un ruolo importantissimo, poiché interessano anche terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Grazie agli alberi di Natale è quindi possibile mantenere la coltivazione in molte aree di montagna con il terreno lavorato, morbido e capace di assorbire la pioggia in profondità prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie diminuisce il pericolo d’incendi. “Anche la produzione di abeti natalizi è una realtà che merita di essere conosciuta, importante anche dal punto di vista della tradizione e del rispetto dell’ambiente” sottolinea Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese. “Va detto innanzitutto che acquistare alberi naturali significa contribuire ad evitare pericoli di frane e a diminuire il pericolo d’incendi e ad aiutare la nostra agricoltura. L’albero vero è più bello e profumato. Su questo non ci sono dubbi”.

L’albero di Natale è irrinunciabile per l’88% delle famiglie italiane secondo una tradizione consolidata anche se – sottolinea www.coldiretti.it – la maggioranza di oltre la metà degli italiani (55%) sceglie ancora l’albero sintetico recuperato dalla cantina. L’albero vero tende a rimpicciolirsi non solo per questioni economiche ma anche – continua la Coldiretti – per la facilità di trasporto e del minor numero di metri quadrati disponibili per abitazione. Il risultato è che negli ultimi quindici anni la dimensione l’albero di Natale si è accorciato in media di quasi mezzo metro ed oggi la maggioranza degli abeti acquistati dagli italiani hanno una altezza inferiore al metro e mezzo ma in molti casi non superano neanche il metro.
Oltre che per l’altezza, i prezzi variano a seconda delle varietà ma complessivamente, comunque, gli abeti più piccoli che non superano il metro e mezzo saranno venduti anche quest’anno a prezzi variabili tra i 10 e i 60 euro a seconda della misura, della presenza delle radici ed eventualmente del vaso, mentre per le piante di taglia oltre i due metri il prezzo sale anche a 200 euro per varietà particolari.
La vendita avviene nei vivai, nella grande distribuzione, presso i fiorai, nei garden, ma ottime occasioni si trovano anche in molti mercati degli agricoltori di Campagna Amica. L’albero naturale italiano concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente a differenza delle piante di bassa qualità importate dall’estero che raggiungono l’Italia dopo un lungo trasporto con mezzi inquinanti. In Italia gli alberi naturali – informa Coldiretti Varese – sono coltivati soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Grazie agli alberi di Natale è quindi possibile mantenere la coltivazione in molte aree di montagna con il terreno lavorato, morbido e capace di assorbire la pioggia in profondità prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie diminuisce il pericolo d’incendi.
Gli abeti utilizzati come ornamento natalizio derivano per circa il 90 per cento da coltivazioni vivaistiche mentre il restante 10 per cento (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale che prevede interventi colturali di “sfolli”, diradamenti o potature indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco.
Secondo la Coldiretti è meglio preventivare l’acquisto dell’albero vero con qualche giorno di anticipo per dare modo all’albero di adattarsi al nuovo ambiente e distendere bene i rami, mentre in vivaio occorre scegliere alberi italiani, che non sono stati trasportati per lunghe distanze con mezzi inquinanti, di altezza giusta per la casa senza andare alla ricerca della pianta perfetta perché ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord ed è bene ricordarsi che, poiché le piante tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami, vanno scossi per far cadere quelli secchi per non sporcare la casa.
Tra le mura domestiche l’albero vero va sistemato in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria o folate di vento, per la vicinanza a porte e finestre.
Vanno inoltre evitati gli addobbi pesanti per non spezzare i rami ed è bene non spruzzare neve sintetica e spray colorati perché l’albero e vivo e respira. La terra nel vaso va mantenuta umida, ma non eccessivamente bagnata, con l’utilizzo di un nebulizzatore, che potrebbe essere applicato anche ai rami in assenza di fili elettrici. ùAl termine delle festività, se non ci sono le condizioni per piantare l’albero in giardino, è bene informarsi se ci sono presso il rivenditore, il Comune o il Corpo forestale dello Stato centri di recupero che, quando è possibile, provvedono ripiantarli in ambienti adatti.
IL VADEMECUM COLDIRETTI PER IL GIUSTO ALBERO DI NATALE
Prima di comprare l’albero
• Meglio preventivare l’acquisto con qualche giorno di anticipo per dare modo all’albero di adattarsi al nuovo ambiente e distendere bene i rami, imprigionati dalla rete per il trasporto.
• Misurare accuratamente l’altezza del soffitto di casa, per non trovarsi con un albero troppo alto perché all’aperto gli alberi sembrano molto più piccoli che all’interno.
Al vivaio o nei mercati di Campagna Amica
• Non andare alla ricerca di un albero perfetto perché ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord e poi ricordarsi che si tratta di un albero vivo la cui naturale asimmetria è sicuramente compensata dall’autenticità dello stesso.
• Tutte le conifere tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami ma ciò non significa che l’albero sia vecchio e in ogni caso, per evitare di sporcare macchine e case, chiedere al vivaista di scuotere l’albero per far cadere gli aghi secchi.
Una volta a casa
• Sistemare l’albero in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come i termosifoni e al riparo da correnti d’aria, come porte e finestre al riparo da eventuali forti folate di vento.
• Evitare addobbi pesanti per non spezzare i rami.
• Non spruzzare neve sintetica e spray colorati perché l’albero e vivo e respira.
• Mantenere la terra umida ma non eccessivamente bagnata, anche con l’utilizzo di un nebulizzatore, che potrebbe essere applicato anche ai rami in assenza di fili elettrici.
Terminato il periodo natalizio
• Se l’albero acquistato ha le radici può essere posizionato all’esterno sul balcone o piantato in giardino, ricordando che è una pianta che può crescere anche fino a 15- 20 metri.
• Donarlo ai centri di raccolta indicati dai vivaisti, dai Comuni, dal Corpo forestale dello Stato.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome