BUSTO ARSIZIO – Nell’ultima udienza la mattina aveva ribadito la sua innocenza, attorno alle 17.30 di lunedì pomeriggio è giunta la sentenza dell’ergastolo per il 64enne Leonardo Cazzaniga, al processo al tribunale di Busto Arsizio. Cazzaniga, occhiali con montatura rossa e maglione scuro, ha assistito alla lettura – da parte del presidente della Corte d’Assise, Renata Peragallo – del dispositivo al fianco dei propri legali, in un’aula piena di giornalisti.
I giudici sono tornati in aula dopo sette ore di camera di consiglio: è stato condannato per 12 dei 15 omicidi (di 12 pazienti, oltre che dal marito, della mamma e del suocero di Laura Taroni) che gli erano stati contestati, a seguito dell’operazione “Angeli e demoni” del novembre 2016 dei carabinieri. E’ stato invece assolto per 3 delle morti che gli erano state contestate, perchè “il fatto non sussiste” per il paziente Antonino Isgrò, e per Domenico Brasca, e per “non avere commesso il fatto” il relazione alla morte di Maria Rita Clerici, mamma della sua amante Laura Taroni, condannata a trent’anni al termine di un distinto processo.
Oltre all’ergastolo, per Cazzaniga anche l’interdizione a vita dai pubblici uffici e per cinque anni dalla professione medica.
Leonardo Cazzaniga, medico veterano dell’ospedale di Saronno e residente a Rovellasca, è accusato della morte di pazienti del pronto soccorso, e anche di avere concorso all’omicidio tramite somministrazioni di farmaci di altre tre persone, famigliari della sua amante. Era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia cittadina nell’ambito dell’operazione “Angeli e demoni” che era stata messa a segno dai carabinieri della Compagnia di Saronno del maggiore Giuseppe Regina, dopo lunghe e delicate indagini.
(foto: Leonardo Cazzaniga fra i suoi avvocati al momento della lettura della sentenza)
27012020