MILANO – “Sulla questione del punto nascite dell’ospedale “Uboldo” di Cernusco sul Naviglio non abbiamo avuto risposte soddisfacenti in Regione Lombardia e, di fatto, la situazione è in stallo con il reparto che continua a funzionare. Ma dobbiamo tenere alta la guardia. Ringrazio il senatore Mario Mauro, presidente dei Popolari per l’Italia, che ha preso a cuore la questione presentando un’interrogazione a risposta scritta al Ministro della salute”.
Così la consigliera regionale Gruppo Misto e coordinatrice Popolari per l’Italia Regione Lombardia, Maria Teresa Baldini, all’indomani dell’arrivo dell’approdo a Roma dell’argomento riguardante Cernusco sul Naviglio.
Tutto inizia, come ricorda anche nell’interrogazione il senatore Mauro nell’ottobre 2014 quando, con un delibera, la giunta regionale lombarda prevede la chiusura del punto nascite dell’ospedale di Cernusco e l’accorpamento con l’omologo del ‘Santa Maria delle Stelle’ di Melzo, secondo le linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo, stabilito dalla Conferenza Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 ( i numeri delle quali vengono disattesi dalla suddetta delibera). Il senatore chiede al ministro “se non intenda attivarsi affinché venga sospesa la delibera X-2454 che stabilisce la chiusura del reparto maternità dell’ospedale “Uboldo” di Cernusco sul Naviglio; se non ritenga che nell’applicazione delle linee di indirizzo, stabilite dalla Conferenza-Regioni nel dicembre 2010, non siano stati rispettati i due punti in cui si stabiliscono le percentuali dei nati nel corso dell’anno e la riduzione dei tagli cesarei. Nel punto nascita di Cernusco sul Naviglio i parti registrati annualmente sono circa 606 contro i 457 di Melzo, e i tagli cesari sono del 28 per cento all’Uboldo e del 36 per cento a Melzo”.
15012015