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Fase 2, contributi regionali a famiglie e centri estivi

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MILANO – Contributo strumenti per e-learning e contributo mutuo prima casa. E poi riapertura dei centri estivi, con nuove regole, dalla metà di giugno. Si è parlato di famiglia e di sostegno alle famiglie nel corso della diretta Facebook di ieri pomeriggio sulla pagina di Lombardia Notizie online, a cui ha preso parte l’assessore regionale alla Famiglia, genitorialità e pari opportunità, Silvia Piani (foto). “Abbiamo rifinanziato con altri 6 milioni la misura denominata ‘Pacchetto famiglia’, raggiungendo così i 22,5 milioni, per coprire tutte le 46.000 domande pervenute. Terminata quasi subito, come prevedibile, la dotazione finanziaria iniziale – ha spiegato Piani – dal momento che l’iniziativa ha riscosso grande successo perché siamo andati ad agire su un forte bisogno, abbiamo aggiunto risorse attraverso un nuovo stanziamento. Nessuno è rimasto escluso. Tutte le famiglie lombarde che hanno chiesto il sostegno per il mutuo o per il materiale a supporto della didattica a distanza per i propri figli, hanno visto accolte le domande, se avevano i requisiti”.

Dal 15 giugno i centri estivi in Lombardia potranno ripartire.
“Le regole saranno diverse da quelle degli anni passati dato che la situazione non lo consente – ha puntualizzato Piani – Si tratta di regole che tengono conto sia delle esigenze delle famiglie che delle problematiche sanitarie. Regione Lombardia ha delineato per questo delle linee guida, in accordo con la Prefettura, per le varie tipologie di centri estivi, dai centri comunali, alle fattorie didattiche, sino agli oratori che costituiscono una grande risorsa, essendo ben radicati sul territorio”.  “La maggior parte delle famiglie ha necessità di conciliare la vita lavorativa con quella familiare: chi non può scegliere lo smart working o il congedo parentale, potrà dunque utilizzare i centri estivi, che offrono un servizio prezioso, importante e capillare: il divertimento, lo svago, ma anche la missione educativa”.
Per quanto riguarda i più piccoli, ossia i bambini dagli 0 ai 3 anni, parrebbe essersi finalmente sbloccata la trattativa con il Governo. Regione Lombardia, nel frattempo, ha avviato già da diverse settimane un’interlocuzione con gli stakeholder delle strutture della prima infanzia.

“Il Governo – ha sottolineato l’assessore lombardo – si è dimenticato per settimane di tutti quei genitori che meritavano di avere maggiori risposte. L’attivazione dei centri estivi anche per i bambini 0-3 anni significherebbe rimettere in campo un sistema di conciliazione fondamentale”.  “Con settimane di ritardo e dopo numerose sollecitazioni, infatti – ha concluso Piani – pare che il Comitato tecnico scientifico del Governo, abbia finalmente dato l’ok anche alla riapertura dei centri estivi da 0 a 3 anni. Attendiamo le linee guida nazionali, per poter procedere ad un confronto e poterle calare nella nostra realtà locale, al fine di fornire delle risposte precise anche a questi genitori, sinora lasciati nel limbo, e valorizzare l’importante ruolo dei nidi privati che compongono il tessuto educativo lombardo”.

05062020

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