PORLEZZA – “Nelle prossime settimane istituiremo il marchio “Cacciato in Lombardia” che metteremo a disposizione per valorizzare la selvaggina locale e contribuire ulteriormente al contenimento dei cinghiali. Con la nuova norma regionale già gli agriturismi possono fare rientrare la selvaggina lombarda come prodotto locale e l’obiettivo è quello di stimolare una vera e propria filiera della carne di selvaggina lombarda”. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, intervenendo a Porlezza (Como), al confronto sui cinghiali, promosso da Coldiretti.
I presenti – Presenti il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia, Fabrizio Turba, il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, il presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, il vicepresidente di Coldiretti Lombardia, Paolo Carra, e il numero uno di Coldiretti Como e Lecco, Fortunato Trezzi.
Mancano gli aiuti dal Governo – “Cinghiali, ma anche nutrie e altre specie – ha sottolineato l’assessore lombardo – sono dannose e pericolose, sia per la produttività agricola sia per la sicurezza del territorio. Purtroppo mancano gli aiuti del Governo, anche per una presa di posizione ideologica. Servirebbe un adeguamento normativo nazionale della legge 157, quella sulla caccia, che risale al 1992. Come Regione Lombardia – ha spiegato – abbiamo varato una norma che consente la caccia di selezione del cinghiale, anche con il visore notturno e con la tecnica del foraggiamento, per tutto l’anno. Ho deciso di utilizzare tutti gli spazi lasciati dalla normativa nazionale. L’unico modo per contrastare la diffusione del cinghiale è la caccia. Per questo rilancio la necessità di una alleanza tra mondo agricolo e mondo venatorio”.
Caccia di selezione e di controllo strumento efficace – “La caccia di selezione e di controllo – ha sottolineato – è importante perché, se fatta bene, consente di intervenire sullo sviluppo e sulla diffusione e presenza della specie. Con innegabili benefici sia per il mondo agricolo che per i cittadini. E invitiamo, per questo, tutti, come ha detto Coldiretti, a denunciare sia i danni all’agricoltura sia quelli patiti in conseguenza di incidenti stradali”.
Turba: Regione in prima fila e attenta al Comasco – “Il confronto promosso da Coldiretti – ha detto il sottosegretario alla Presidenza, Fabrizio Turba – è stato molto utile. La sede di Porlezza, uno dei luoghi simbolo dei danni da ungulati, è risultata di grande efficacia avendo unito il Comasco, l’alto Comasco e il Lecchese con la Valsassina che conta numerosi danni”. “Da rappresentante de territorio lariano – ha aggiunto – mi sono sempre attivato per portare le istanze degli agricoltori, dei cacciatori e dei cittadini comaschi in Regione per tentare di risolvere il problema. Ricordo che Regione Lombardia è in prima fila per la difesa dell’agricoltura e del territorio e sottolineo la bontà del provvedimento messo in campo dal collega di Giunta, l’assessore Rolfi, della caccia di selezione che potenzia le difese a favore del territorio e dell’agricoltura nei limiti dell’attuale datata normativa nazionale”. E l’attenzione della Regione ai problemi del Comasco e del Lecchese per i danni derivati dai cinghiali è stata sottolineata anche dal presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, nel suo intervento a Porlezza.
27062020