VARESE – A gennaio, la Banca Nazionale Svizzera, ha abbandonato la soglia minima di 1,2 Franchi per 1 Euro che difendeva dal settembre 2011. Questo cambio si è assestato, il 15 gennaio 2015, attorno alla parità 1 Euro = 1 Franco. Ciò offre alle qziende delle grandi opportunità di vendita sul territorio svizzero.
Molte imprese di tutta la zona euro tenteranno di trarre profitto dalla situazione creatasi perciò, i primi che coglieranno questa opportunità, otterranno prezzi più interessanti rispetto chi arriverà dopo, momento in cui si scatenerà una forte concorrenza.
Le aziende svizzere avranno parecchi problemi che porteranno ad un calo dei consumi nel territorio elvetico, a svantaggio dei volumi. Quest’ultime tenteranno di ridurre ulteriormente i prezzi di acquisto in modo da salvaguardare al massimo la loro capacità competitiva. Si ripeterà, quindi, lo scenario già vissuto nel settembre 2011 quando il cambio ha toccato la parità.
Sara Beverina, responsabile dell’Area Amministrazione e Finanza, di Api Varese sottolinea che “la parità euro/franco apre nuovi scenari nei flussi commerciali sia in entrata che in uscita – continua Sara Beverina – Una corretta valutazione degli stessi è, ad oggi, indispensabile agli imprenditori che incidono sul territorio di confine”. Mercoledì 4 febbraio alle 18 in sede dell’Associazione Piccole e Medie Industrie di Viale Milano, 16 a Varese Confapi, in collaborazione con Adoc Consult, organizza una serata informativa finalizzata ad illustrare, in maniera pratica, le opportunità che si aprono alle aziende italiane riguardo il tema.
Per motivi organizzativi, chi fosse interessato a partecipare al convegno, deve comunicare l’adesione via mail a: sara.beverina@api.varese.it.
03022015