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Insubria Erasmus day: gli studenti con la valigia piacciono al mondo del lavoro

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VARESE / COMO – “Il problema dell’Erasmus non è partire, ma tornare”: con questa frase di Arianna, studentessa che ha felicemente vissuto la sua esperienza all’estero, l’Università dell’Insubria presenta l’Erasmus day 2019, in programma martedì 19 febbraio a Varese, dalle 10 alle 13 nell’aula magna del Collegio Cattaneo, e giovedì 21 febbraio a Como, dalle 15 alle 18 nell’aula S.0.1 di Sant’Abbondio. Due giornate importanti per l’Ateneo, che punta sempre di più all’internazionalizzazione e, nel contempo, è attento alle esigenze del mondo del lavoro: secondo AlmaLaurea, Erasmus aumenta del 12 per cento la possibilità di trovare una occupazione adeguata a un anno dalla laurea. I due incontri sono organizzati in concomitanza  con l’uscita a breve dei  bandi Erasmus + studio e Erasmus+ Traineeship, ovvero il classico periodo di studio all’estero, oppure la possibilità di fare degli stage in enti pubblici o privati e in aziende.

Coordinatore dell’evento è il professor Giorgio Zamperetti, delegato del Rettore all’internazionalizzazione: “Voglio convincere i  nostri studenti  che uscire dalla  loro comfort zone attraverso una esperienza di studio o tirocinio all’estero è  fondamentale per affrontare le sfide della contemporaneità e, più concretamente, per trovare  in seguito  non un  lavoro qualsiasi, ma quello che più  desiderano. Dato che le risorse  non mancano (le borse dell’Insubria sono tra le più alte) e che il nostro Ateneo ha 200 accordi di scambio con università estere in 26 Paesi, non c’è ragione per non partire, e chi per pigrizia, paura di perdere tempo o remore di altro tipo non si candida ad un Erasmus si lascia sfuggire un’opportunità grande come una casa. Sto lavorando  anche per far partire in  Erasmus  gli studenti diversamente abili, dato che ci sono per questo risorse speciali e che la disabilità, nella maggior parte dei casi,  non  costituisce un limite a una esperienza di vita come questa”. 

Erasmus day In entrambi gli eventi, che saranno aperti da Giorgio Zamperetti, intervengono studenti che hanno partecipato all’Erasmus e membri dello staff organizzativo. A Varese sono poi attesi: l’assessore comunale Francesca Strazzi e il vicepresidente dell’Unione industriali Tiziano Borea. A Como, dove in apertura studenti internazionali del Conservatorio cittadino eseguiranno l’inno europeo e il “Gaudeamus igitur”, tra i relatori ci sono: il Prorettore Vicario Stefano Serra Capizzano, il consigliere di Unindustria Serena Costantini, il Ceo di Csl Marco Caspani, il direttore scientifico della Sacco Fabio Dal Bello, il presidente di Esn Italia Vittorio Gattari. Al termine, sia a Varese che a Como, è possibile fare domande.

I numeri – Il progetto Erasmus è attivo all’Insubria dal 2000 e da allora ha fatto partire 1290 studenti, di cui 150 stanno attualmente vivendo la loro esperienza europea. L’ateneo ha a sua volta accolto in questi anni 575 studenti, 57 dei quali si trovano a Varese e Como in questo anno accademico. I dati mostrano che i paesi preferiti dagli studenti dell’Insubria sono: Spagna, Germania, Portogallo, Polonia e Svezia. Anche i ragazzi in arrivo sono originari di questi Paesi, a cui si aggiungono Germania e Turchia. I corsi più richiesti, sia in arrivo che in partenza, sono Medicina ed Economia. A scegliere l’Erasmus sono in prevalenza ragazze intorno ai 22 anni.

Il bando – Il bando per accedere al programma è annuale e prevede una borsa di studio variabile, a seconda del paese di destinazione, da 400 a 700 euro mensili che l’Università dell’Insubria dà ai suoi studenti in partenza grazie a fondi propri, ministeriali ed europei. La durata del soggiorno all’estero va da un minimo di 3 mesi (2 per gli stage) a un massimo di 12; in genere sono gli studenti di Medicina a preferire l’opzione di un anno.
Per l’anno accademico 2019-2020 l’Università dell’Insubria offre più di 500 posti in quasi 200 università europee per l’Erasmus tradizionale. Dal punto di vista finanziario c’è disponibilità per circa 1200 mensilità di importo variabile dai 400 ai 700 euro: significa che, considerata una permanenza all’estero media di 5 mesi, 240 studenti possono partire con il sostegno finanziario. Invece per l’Erasmus Traineeship, gli studenti sono tenuti a cercare l’organizzazione dove svolgere il tirocinio: non ci sono quindi limiti di posto. L’ateneo mette a bando circa 220 mensilità, di cui 25 riservate a tirocini in Svizzera, di importo variabile dai 300 ai 700 euro: considerata una permanenza all’estero media di 5 mesi, 45 studenti possono partire con il sostegno finanziario.

La storia – La parola Erasmus ha un duplice significato. È un acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, programma di mobilità studentesca creato nel 1987 dall’Unione europea per dare la possibilità a un universitario di effettuare un periodo di studio all’estero legalmente riconosciuto dal proprio ateneo. Ma è anche un omaggio a Erasmo da Rotterdam (1466/69-1536), umanista e teologo olandese che viaggiò per anni in tutta Europa per comprenderne le differenti culture. Da 2014 il programma ha assunto il nome di Erasmus+ per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. Insubria Erasmus Days 2019 – Martedì 19 febbraio a Varese, Aula Magna del Collegio Cattaneo, via Dunant 3, ore 10-13; giovedì 21 febbraio a Como, Chiostro di Sant’Abbondio, aula S.0.1., via Sant’Abbondio 12, ore 15-18. Tutte le informazioni possono essere richieste all’Ufficio Relazioni Internazionali in via Ravasi 2 a Varese, erasmus@uninsubria.it.

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