LUGANO – Risate, un tocco di giallo, recupero delle tradizioni. Sono questi gli elementi che caratterizzano “La Palmira Il film”, in questi giorni sugli schermi italiani, insieme all’assenza di volgarità e invece una forte attenzione alla tradizione del dialetto del Mendrisiotto e grande spazio alla Compagnia Comica Dialettale di Mendrisio, che così, dopo dieci anni di silenzio, sta divertendo ancora una volta il pubblico. E lo potrà fare ancora a lungo, grazie al dvd in uscita a settembre.
Intanto Alberto Meroni e Diego Bernasconi stanno scrivendo la sceneggiatura del nuovo film, che, naturalmente, avrà ancora per protagonisti Valerio Sulmoni nel ruolo di Geni, marito della Palmira interpretato da Rodolfo Bernasconi, affiancato da Germano Porta, che vestirà i panni della Miglieta, panni femminili per gli ultimi due, secondo una tradizione che risale addirittura all’antichità e al Medioevo, quando anche i ruoli femminili dovevano essere interpretati da uomini. Esattamente quanto successo nel 1949, quando Felice Musazzi aveva fondato la compagnia amatoriale dialettale dei Legnanesi: allora una disposizione del Cardinale Schuster vietava le rappresentazioni teatrali promiscue e ancora oggi la compagnia è formata solo da uomini, che vestono anche abiti femminili (uomini vestiti da donna, non travestiti, ci tengono a sottolinearlo). Ecco dunque che la Palmira, Geni, la Miglieta sono considerati i cugini svizzeri dei Legnanesi, con i quali hanno, appunto, molto in comune, compreso l’uso del dialetto locale e storie che tengono conto delle radici dei protagonisti: Mendrisio per loro, il cortile per i Legnanesi, punto di partenza che rimane, anche ora che se ne allontanano sempre più.
In quali avventure si troveranno invischiati la Palmira e Compagni per ora è top secret. L’unica cosa certa è che per il secondo film, a sostegno dei protagonisti, arriveranno anche grandi star del cinema a far da contorno. Si può però ipotizzare che anche per questo nuovo episodio il regista Alberto Meroni, pur trovandosi ancora una volta a dover lavorare low budget, non sacrificherà la qualità tecnica, che nel primo film lo aveva portato a piazzare la camera su un drone per poter fare delle riprese dall’alto, in grado di dare un senso di dinamismo, unito ad effetti grafici. E forse non mancheranno giochi registici, che nel primo film lo avevano portato a girare alcuni minuti in biancoenero nel caso del sogno di un passato che si sarebbe desiderato di gloria, mentre un altro sogno è ripreso come se si svolgesse su un palcoscenico di teatro, per ricordare l’origine da teatro popolare dei personaggi.
Anche in questo caso si può ipotizzare che verranno coinvolti gli abitanti di Mendrisio e il film diventerà così una occasione di socialità. Ci sarà anche il telefono rosso a rotella, salvato da una triste fine? Non è certo l’unico interrogativo che riguarda il prossimo film. E’ invece sicura l’uscita a fine 2014 di “La Palmira Il film, il ritorno”. Il 2015 sarà invece dedicato ai Legnanesi, che saranno i protagonisti del film successivo, sempre diretti dal brillante Meroni.