MILANO – “Prima di Osama Bin Laden era Charles Manson l’uomo nero di America”. Così recita la voce fuori campo nell’introdurre il documentario CHARLES MANSON – THE LOST TAPES che Sky Arte (canale 120 e 400 di Sky) trasmette in prima visione assoluta e in esclusiva giovedì 16 maggio alle 21.15 in occasione dei 50 anni dalla strage di Cielo Drive in cui morirono Sharon Tate e altre persone. Il documentario, diviso in due parti (la seconda parte andrà in onda giovedì 23 maggio alle 21.15 e dalla stessa data sarà disponibile anche su Sky On Demand) racconta la vita della più famosa comunità hippy del ventesimo secolo, la “famiglia Manson”, negli anni precedenti al massacro e tratteggia la personalità del suo leader attraverso tante testimonianze di ex componenti della famiglia e di chi lo ha conosciuto.
Il documentario mostra come nasce la “famiglia Manson”, cerca di tracciare un ritratto dei suoi componenti attraverso immagini di repertorio e propone una serie di filmati dell’epoca, tra cui uno assolutamente inedito in Italia, realizzato nel 1969 da una vera troupe cinematografica che ha avuto accesso allo Spahn Ranch dove vivevano alcuni membri della setta, a pochi giorni dall’accusa di omicidio contro Manson e altri 4 suoi adepti.
I filmati evidenziano, con tutta l’immediatezza e l’autenticità di immagini originali, la quotidianità dell’intera comunità presa ad adorare la sua guida, Charles Manson, e dedita all’abuso di droghe e a esperienze sessuali di gruppo. Sullo sfondo, l’atmosfera dell’estate 1967, la cosiddetta “Summer of Love”, l’anno della rivoluzione dei figli dei fiori in cui migliaia di liberi pensatori, musicisti e giovani artisti invadevano le strade di San Francisco con raduni, feste, concerti e performance teatrali.
E poi il racconto dell’infanzia di Manson, della sua vera famiglia, degli anni in carcere, della sua amicizia (finita male) con il batterista dei Beach Boys Dennis Wilson e delle sue ambizioni poi disilluse come musicista. A corredo, tante interviste filmate agli ex membri della famiglia Manson come Paul Watkins, Sandra Good alias Sandy; Nancy Pitman alias Brenda, Brooks Poston e ad Aesop. E poi ancora a protagonisti dell’epoca come Robert Burbridge, ex agente della Polizia di Los Angeles, Don Ward, vice sceriffo della Contea di Inyo in California, Nancy Jordan, amica della famiglia e Thomas A. Phillips ex compagno di cella di Manson tra il 1961 e il 1967.
Infine anche le testimonianze di due ex adepte, Catherine Share, alias Gipsy, e Dianna Lake, alias Snake, che dopo decenni hanno accettato di vedere le riprese fatte nel Ranch e hanno commentato i fatti dell’epoca rievocando il loro rapporto con Manson.