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Victor: la storia segreta del dottor Frankenstein – La Recensione

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Prendete la storia del romanzo di Mary Shelley e mettetela da parte, conservando giusto un paio di nomi e sfondi vittoriani. Un film dove il mostro non solo non è un personaggio, ma rimane poco più di un’espediente per indagare quello che, secondo il suo protagonista, è il personaggio che tutti dimenticano, il creatore della Creatura.
Dopo essere stato salvato da una vita di sfruttamento e deturpazione fisica, un clown del circo con incredibili conoscenze mediche
(Daniel Radcliffe) viene adottato da un eccentrico studente di medicina (James McAvoy), impegnato nella sua personale battaglia contro l’irreversibilità della morte. Sulle tracce di questo strambo duo c’è anche un ispettore di polizia (Andrew Scott), convinto che Frankestein stia compiendo un crimine che sconfina nel sacrilegio contro l’umanità.

Massacrato dalla critica, il film è invece più che sufficiente anche sul lato tecnico: costumi non imbarazzanti, scenografie piene d’atmosfera e soprattutto una colonna sonora che si fa notare. Pur indugiando nel lato più scavezzacollo e ignorando completamente il livello più profondo e filosofico della storia, il film impiega ottimamente i suoi due protagonisti, Daniel Radcliffe e James McAvoy. Non sarà riuscito come i suoi punti di riferimento (BBC Sherlock e Sherlock Holmes di Guy Ritchie) ma non è nemmeno così terribile come si dice in giro.
Per un passaggio al cinema senza troppi pensieri, noi de IlFuoriporta vi consigliamo di dargli una chance, andandoci lo spirito giusto di un sabato pomeriggio con gli amici.

Victor: la storia segreta del dottor Frankenstein sarà nelle sale dal 7 aprile

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