VARESE – A dieci anni dall’uscita del Codice dell’amministrazione digitale, a che punto è l’informatizzazione della Amministrazione Pubblica?
Per rispondere a questo interrogativo l’Università degli Studi dell’Insubria ha organizzato a Varese venerdì nell’aula magna di via Ravasi 2, il Convegno nazionale “L’amministrazione digitale italiana a dieci anni dal CAD (2005-2015): e poi?” con archivisti, notai, informatici, avvocati, studiosi di documenti e docenti universitari, in collaborazione con associazioni di categoria e partner istituzionali di prestigio, quali, tra gli altri, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Agenzia per l’Italia Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
«Obiettivo, fare il punto della situazione sul digitale in Italia – spiega il magnifico rettore dell’Università degli Studi dell’Insubria, Alberto Coen Porisini – Capire il passato per guardare al futuro e non essere dominati dalla tecnologia, ma per utilizzare gli strumenti del web 2.0 all’interno dell’organizzazione e nei rapporti con cittadini e imprese».
Tra gli invitati professori universitari provenienti, oltre che dall’Università degli Studi dell’Insubria, anche dalle Università degli Studi di Trento, Bologna, Pavia, La Sapienza di Roma, ma anche esperti provenienti da enti quali Anai (Associazione Nazionale Archivistica Italiana), Anorc (Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione Digitale), il consorzio interuniversitario Cineca, e professionisti, per raccontare la digitalizzazione non soltanto nelle Università, ma anche negli studi professionali, negli Enti locali, nonché per discutere di identità digitale, di usabilità e sicurezza in rete, di conservazione affidabile delle memorie digitali.
(foto archivio)
07032015