VARESE – La Congregazione delle Suore del Preziosissimo Sangue ha donato l’archivio e la biblioteca della nota poetessa all’Università degli Studi dell’Insubria.
Manoscritti autografi, lettere, quaderni, fotografie e libri delle poetessa Antonia Pozzi da oggi sono a Varese e consultabili da chiunque ne faccia richiesta. È grande il valore del patrimonio che la Congregazione delle Suore del Preziosissimo Sangue, fino a ieri custode di questa importante memoria storica, ha voluto donare al Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti”, all’Università degli Studi dell’Insubria e così alla città di Varese.
L’importante collezione è stata presentata oggi, 29 gennaio, nella neonata sede del Centro, inaugurata a fine 2014 nel Collegio Cattaneo, dentro il “cuore” del nuovo Campus di Bizzozero dell’Ateneo. Sono intervenuti alla breve cerimonia il Rettore dell’Università degli Studi dell’Insubria, Alberto Coen Porisini; il direttore scientifico del Centro Internazionale Insubrico, Fabio Minazzi; suor Onorina Dino (studiosa della Pozzi e sua archivista storica), anche in rappresentanza della Congregazione Suore del Preziosissimo Sangue di Monza; Graziella Bernabò (studiosa della Pozzi); Guido Agostoni, sindaco di Pasturo; Fulvio Papi (emerito dell’Università di Pavia, eminente studioso della Pozzi).
Spiega così le ragioni della donazione il direttore del Centro Internazionale Insubrico, Fabio Minazzi:”L’Archivio e la Biblioteca della nota poetessa Antonia Pozzi (Milano 1912-1938), sono stati di recente donati al Centro Internazionale Insubrico, in considerazione del fatto che in questo centro si conservano oramai diversi archivi concernenti la “scuola di Milano” formatasi negli anni Trenta del Novecento attorno al magistero di un filosofo come Antonio Banfi. Effettivamente il Centro Internazionale Insubrico, giunto al suo quinto anno di attività, dispone attualmente di circa diecimila volumi e di una quindicina di archivi, la maggior parte dei quali documentano proprio la storia della “scuola di Milano” nella quale si sono formati studiosi, filosofi e poeti come Giulio Preti, Daria Menicanti, Vittorio Sereni, Antonia Pozzi, Maria Corti. Il fondo Pozzi comprende tutti i manoscritti autografi, le lettere, i quaderni, la produzione fotografica, unitamente alla Biblioteca personale della poetessa. La Pozzi, infatti, non fu solo una grande poetessa, ma anche una grande fotografa che ha intrecciato queste due sue passioni con il suo amore per la montagna, la natura e gli uomini colti nella quotidianità della loro vita”.
“Con la presenza del Fondo Pozzi – ha concluso il professor Minazzi – il patrimonio archivistico e bibliotecario del Centro Internazionale Insubrico, assume un profilo di assoluta eccellenza ed unicità in ambito nazionale”. Per approfondire. Il Centro Internazionale Insubrico conserva l’archivio di Carlo Cattaneo (1801-1869), dall’esilio luganese alla sua morte, ma anche una serie di archivi concernenti la “scuola di Milano” fondata e diretta da Antonio Banfi (1886 – 1957). Infatti nel centro universitario varesino sono conservate tutte le carte dell’Archivio segreto di Antonio Banfi (che spazia dagli anni del suo soggiorno berlinese d’inizio secolo fino alla sua morte), unitamente a tutto il Fondo archivistico delle carte di un filosofo di levatura europea come il pavese Giulio Preti (1911-1972). Alcune carte inedite di altri eminenti allievi banfiani come il poeta Vittorio Sereni (1913-1983); la poetessa Daria Menicanti (1914-1995); Guido Morpurgo-Tagliabue (1907-1997); Giovanni Vailati (1863-1909). L’Archivio di un filosofo vivente di fama mondiale: Evandro Agazzi.
04022015