MILANO – La consigliera regionale Gruppo Misto, Maria Teresa Baldini, esprime preoccupazione per la votazione nel consiglio di martedì 3 marzo della risoluzione in merito al riutilizzo per scopi umanitari delle apparecchiature dismesse dagli ospedali lombardi.
“Fino all’anno scorso – ricorda Baldini – la Regione Lombardia beneficiava di una legge dedicata che regolamentava il riutilizzo delle apparecchiature a favore degli ospedali nei Paesi in via di sviluppo ed affidava, tramite bando, ad una onlus lombarda la gestione di questo processo. Il modello era studiato come best practice in tutta Europa”.
La risoluzione che dovremo votare è successiva all’abolizione della suddetta legge e in sostanza stabilisce che gli ospedali abbiano 90 giorni per mettere a disposizione delle onlus che operano nella Cooperazione Internazionale le proprie apparecchiature biomediche dismesse, trascorsi i quali i beni vanno all’asta. E la gestione di dismissioni, pubblicazione e pubblicizzazione dei beni offerti, analisi e raccolta delle richieste, valutazione della credibilità e fattibilità delle stesse saranno in carico alle Aziende ospedaliere è chiaro che gli ospedali non hanno le risorse per seguire il processo, quindi la maggior parte dei beni si prevede che vadano all’asta e potrebbero essere acquistati a prezzi bassissimi da cliniche o strutture sanitarie private.
Baldini porterà dunque in aula degli importanti emendamenti per evitare che la risoluzione stravolga la motivazione originale di Solidarietà internazionale che aveva guidato la stesura della legge ed esponga la Regione in futuro ad inadeguati passaggi di beni acquisiti con denaro pubblico a soggetti privati. La consigliera era già intervenuta in sede di Commissione sanità facendo aggiungere alla risoluzione un punto che preveda controlli rigorosi sulle apparecchiature dismesse pre e post assegnazione. Aiutare le persone nei propri Paesi è un segnale importante, spesso chi fugge lo fa non per volere ma per necessità.
02032015