VARESE – Nella bozza del DL clima c’è, paradossalmente, anche un attacco senza precedenti all’agricoltura più green d’Europa che rischia di mettere fuori mercato il Made in Italy rispetto ai partner europei e di condannare all’abbandono e al dissesto idrogeologico gran parte del territorio nazionale. Ciò vale anche per Varese, dove il presidente della Coldiretti prealpina, Fernando Fiori, rilancia la denuncia del vertice nazionale dell’organizzazione agricola, Ettore Prandini, in riferimento al provvedimento del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, rimarcando il fatto che “la proposta di riduzione dei sussidi ritenuti ambientalmente dannosi colpirebbe anche i carburanti per la pesca e per l’agricoltura”.
Il gasolio – sottolinea Coldiretti Varese – è l’unico carburante utilizzabile al momento per i trattori e tassarlo non porterebbe alcun beneficio immediato in termini di utilizzo di energie alternative a favore delle quali dovrebbe invece essere sviluppato un programma di ricerca e di sperimentazione per i mezzi agricoli. L’aumento dei costi del carburante ma anche la revisione della fiscalità sull’attività di allevamento – sottolinea Fiori – “costringerebbero semplicemente molti agricoltori e allevatori a chiudere la propria attività con un devastante impatto ambientale soprattutto nelle aree interne più difficili. Il risultato sarebbe solo la delocalizzazione delle fonti di approvvigionamento alimentare con un enorme costo ambientale legato all’aumento dei trasporti inquinanti su gomma dall’estero. Sarebbe la fine della biodiversità agricola e agroalimentare made in Varese, e ciò non possiamo accettarlo”.
L’aumento delle tasse sull’attività di impresa in agricoltura e nella pesca contraddice inoltre gli obiettivi definiti nel programma di Governo e fa perdere competitività al sistema italiano rispetto ai concorrenti degli altri Paesi Europei che non sono colpiti dallo stesso inutile balzello.
“Va ricordato che l’agricoltura varesina è parte di un sistema rurale, quello italiano, che è il più green d’Europa con l’Italia che – conclude il presidente – è l’unico Paese al mondo con 5155 prodotti alimentari tradizionali censiti, 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma è anche leader in Europa con quasi 60mila aziende agricole biologiche e ha fatto la scelta di vietare la carne agli ormoni e le coltivazioni Ogm e a tutela dei primati nazionali della biodiversità”.