VARESE – Da una parte l’aumento dell’export varesino, che crescere del +22,8% nei primi nove mesi del 2021. Dall’altra la diminuzione del ricorso alla cassa integrazione, calato nel periodo tra gennaio e ottobre 2021 del -36,1%. Sullo sfondo i riflettori puntati sul principale bacino occupazionale del territorio: Malpensa. Con l’esplosione del cargo, il graduale recupero dei passeggeri e le preoccupazioni per i posti di lavoro e per l’insufficiente attenzione della politica per le sorti del principale asset di sviluppo dell’economia della provincia di Varese e non solo. Gli ultimi dati sull’andamento dell’economia locale e il futuro di Malpensa sono stati i protagonisti dell’ultima riunione dell’anno del consiglio generale dell’Unione degli industriali della Provincia di Varese. Ospite del confronto di quello che può essere definito il “parlamentino” di Univa è stato l’amministratore delegato di Sea, Armando Brunini.
“Malpensa è e rimane la nostra principale porta su un mondo che ricomincia a premiare il riposizionamento delle nostre esportazioni sui mercati”, commenta il presidente dell’Unione Industriali, Roberto Grassi.
L’andamento positivo del commercio internazionale, in un’economia locale dove oltre il 40% del valore aggiunto prodotto si trasforma in export, si vede anche nell’andamento degli ammortizzatori sociali. La chiave di lettura dei dati, però, per gli imprenditori varesini, è dettata dalla prudenza: “C’è da sottolineare che il 30% della cassa integrazione nell’industria del Varesotto si è concentrata nei primi 10 mesi dell’anno nello specifico settore delle comunicazioni e dei trasporti, tra cui si annovera anche il nostro sistema aeroportuale, con un’evoluzione positiva solo nel bimestre settembre-ottobre. I dati di Malpensa sono in miglioramento, ma per competere sui mercati, dobbiamo continuare a investire sul nostro aeroporto e farne il perno di qualsiasi politica di crescita. Finché Malpensa non spiccherà il volo non riusciremo a decollare come territorio”, dichiara il presidente Grassi.
L’amministratore delegato di Sea, Armando Brunini, ha presentato agli imprenditori del consiglio generale di Univa l’aggiornamento del quadro di Malpensa. L’anno scorso di questi tempi il traffico passeggeri era al -85% rispetto ai livelli pre-Covid. Oggi si viaggia intorno al -42%. Il traffico domestico, negli ultimi giorni, è tornato sopra i numeri pre-pandemia, ma pesano il -45% dei voli Ue e il -65% dell’extra Ue. Un dato, questo, significativo per uno scalo intercontinentale. Per i prossimi mesi le attese sono per un rallentamento della ripresa, a causa dell’intensificarsi dei contagi, anche se comunque per il 2022 Sea pensa di recuperare il 70% del traffico ante Coronavirus. Fa da contraltare il +34% del Cargo rispetto ai livelli pre-Covid. “Il 70% delle merci italiane che volano per il mondo ormai passa da Malpensa. Con questi ritmi raggiungeremo tra 2 o 3 anni i volumi che pensavamo di toccare nel 2035. Siamo vicini alla saturazione”, ha spiegato Brunini.
“Sostenere lo sviluppo di Malpensa, vuol dire sostenere lo sviluppo sostenibile di tutto la nostra economia”, afferma il presidente di Univa, Roberto Grassi. “Pensiamo solo al progetto della creazione di una Hydrogen Valley che faccia perno proprio su Malpensa. Questo è il futuro, questa è vera transizione energetica. E Malpensa è un asset importante e strategico anche su questo fronte. Condividiamo le preoccupazioni anche recentemente espresse dal sindacato sulla tenuta occupazionale del sedime aeroportuale. È solo con gli investimenti e con una politica industriale che ne favorisca l’espansione che potremo garantire posti di lavoro al territorio e creazione di nuovi”.
Le proposte del consiglio generale di Univa espresse per il tramite del presidente Grassi sono chiare e precise:
- sostenere i progetti territoriali per la transizione energetica quale quello della Hydrogen Valley legata all’aeroporto di Malpensa;
- realizzazione del collegamento ferroviario tra il Terminal 2 di Malpensa e Gallarate (linea RFI del Sempione) e ultimazione dell’autostrada Pedemontana;
- approvazione del Masterplan presentato da Sea;
- istituzione di una ZLS – Zona Logistica Speciale intorno a Malpensa in grado di creare regimi di crediti d’imposta per investimenti produttivi, aree franche per operazioni di import/export esenti dal regime IVA, procedure più veloci per le autorizzazioni ambientali relative a nuovi insediamenti industriali. Ciò al pari di quanto già avviene per alcune zone portuali dell’Italia;
- collegamento dell’aeroporto con l’alta velocità ferroviaria.
“La competitività e l’attrattività del nostro territorio, in una parola il nostro futuro – chiosa Roberto Grassi – passano da queste precise scelte di politica industriale e infrastrutturale. Alle generiche parole di sostegno per Malpensa, devono seguire presto i fatti, le decisioni e l’operatività. I progetti di sviluppo sostenibile dell’hub non possono che essere un bene per tutti”.
18122021