MILANO – La seconda stagione di 33 giri Italian Masters si avvicina alla sua conclusione con il quarto e penultimo appuntamento dedicato all’album centrale della carriera artistica di Lucio Battisti: “Il mio canto libero” in onda mercoledì 19 dicembre alle 21.15 su Sky Arte (canale 120, 400 di Sky). Scritto insieme a Mogol, l’album divenne presto una chiave di volta del pop italiano e, in vetta alle classifiche per settimane, l’album più venduto del 1973. “Il mio canto libero”, ricorda Stefano Senardi, “è il disco che ha scalzato “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd”. Pubblicato nel 1972 esprime il perfetto equilibrio tra la maturità artistica di Battisti e la semplicità di una comunicazione immediata. Per dirla come Ernesto Assante: “tra la sperimentazione della ricerca e la popolarità di canzoni destinate a restare nel tempo”. Ricco di tracce di successo “Il mio canto libero” è l’apice della coppia artistica Battisti-Mogol.
Insieme a Maurizio Biancani, seduto davanti al mixer per questa puntata c’è Mario Lavezzi. Musicista e compositore che partecipò alla registrazione dell’album negli studi della Fonorama di Milano. Riascoltando i nastri originali, riecheggiano le indicazioni di Lucio. Lavezzi ricorda quelle giornate, racconta delle versioni eliminate, delle scelte, degli umori di un Battisti estremamente ispirato, ma anche determinato, delle storie vissute da Mogol, ispirazione delle sue canzoni. “Confusione”, “Il mio canto libero”, “Luci-ah”, “Gente per bene, gente per male” vengono messe a nudo, con un riascolto che ne svela alcune particolarità rimaste nascoste per anni. Mentre Morgan, insieme ai Lombroso, oltre a ricordare quanto David Bowie apprezzasse Battisti “as a guitar player”, si esibisce in una versione esclusiva di “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi”.
Oltre agli interventi di Stefano Senardi e di Ernesto Assante, la puntata si arricchisce di momenti inediti: dall’esclusivo live di Morgan e i Lombroso che interpretano “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” alla partecipazione di altri musicisti che, insieme a Lavezzi e a Battisti, registrarono questo album diventando oggi i testimoni diretti. Gianni dall’Aglio, ritrovando la stessa batteria delle sessioni di registrazione, sfrutta l’occasione per suonarla nuovamente e ripetere alcune delle strutture ritmiche dell’album. Massimo Luca, in acustico, ci regala l’ascolto originario voce e chitarra di come suonavano le canzoni dell’album appena scritte. Vince Tempera al piano racconta il suo contributo in “Luci-ah”. Infine in esclusiva per Sky, lo stesso Tempera insieme a Lavezzi si esibiscono in una personale e suggestiva interpretazione del successo più significativo dell’album, la title track: “Il mio canto libero”.