SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Istituto tecnico commerciale “G. Zappa”
Nell’ambito di un progetto d’istituto volto a contrastare ogni forma di bullismo e cyberbullismo, il giorno 23 maggio si è tenuto un incontro con Paolo Picchio, presidente della “Fondazione Carolina”. Egli ha spiegato ai ragazzi che quest’ultima prende il nome da sua figlia, morta suicida in seguito a insulti ingiustificati sui social: dopo una serata in compagnia di ragazzi più grandi, di una scuola diversa dalla sua, dopo aver bevuto, venne violentata e filmata mentre questo accadeva. L’incubo peggiore iniziò però dopo che il filmato iniziò a girare su internet e la gente poté commentare: venne insultata perché creduta responsabile di ciò che le era accaduto. “Le parole fanno più male delle botte”, scrisse in una lettera poco prima di togliersi la vita.
Questa vicenda, in grado di turbare profondamente gli adolescenti presenti, è servita per introdurre il grande tema della prevenzione e del contrasto a ogni forma di cyberbullismo e della necessità di assumere una certa condotta anche sul web.
Grazie a Paolo Picchio, infatti, oggi abbiamo una legge che riconosce come reato questa forma di bullismo.
Oggi, purtoppo, sono in forte aumento le patologie depressive legate al mondo dei social: l’esclusione da certi gruppi porta i giovani a sentirsi isolati, soli, giudicati indegni o peggio.
La “Fondazione Carolina” si occupa di loro, lavorando in sinergia con scuole e istituzioni, insistendo sulla necessità di non sottovalutare un mondo, quello della realtà “virtuale”, oggi sempre più reale e in grado di influenzare comportamenti e pensieri.
Il 29 maggio, infine, data l’importanza del tema e della necessità di costituire una rete di salvataggio attorno ai soggetti più fragili, Il signor Picchio terrà un ulteriore incontro aperto a docenti e genitori.
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