TURATE – Sabato 2 ottobre sarà l’ultimo giorno per le visite guidate gratuite a Palazzo Pollini, al santuario di Santa Maria ed alla chiesa parrocchiale di Turate, organizzate nell’ambito della rassegna Ville aperte 2022 promossa dalla Provincia di Monza e Brianza.
Per tutte le informazioni e le iscrizioni, consultare il seguente link: https://www.villeaperte.info/visite-guidate/visite?filter%5Bcomune%5D%5B%5D=102&filter%5Bsearch%5D=&filter%5Bcategoria%5D=&filter%5Bgiorno%5D=&filter%5Bprenotazione%5D%5B%5D=&filter%5Bpagamento%5D%5B%5D=&8ec5c495e48b1e946636faf5f2516a4d=1.
Sul sito ufficiale di Ville aperte la descrizioni dei tre luoghi visitabili a Turate.
Palazzo Pollini
Le sue origini risalgono con buona probabilità all’epoca medioevale, con un primo nucleo edificatorio sorto sulle fondamenta di un’antica villa patrizia. Dal 1600, il Palazzo vive uno vero sviluppo architettonico e artistico. La struttura medioevale è inglobata nel nuovo stile barocco, con la realizzazione di un massiccio portone d’ingresso in pietra arenaria, un cortile d’onore dotato di portici a colonne sui lati est ed ovest e finestre di affaccio, riportanti tipiche decorazioni settecentesche.
Santuario Santa Maria in campagna
Un nucleo storico è ricordato da Goffredo da Bussero nel suo “Liber notitiae sanctorum” del 1270 circa. Degli antichi edifici, venne salvato l’affresco della Madonna, riconducibile alla scuola giottesca, venerato sull’altare della cappella laterale ornata di stucchi. Il presbiterio è dipinto con un ciclo di affreschi cinquecenteschi sull’infanzia e la vita della Vergine, con chiari richiami alle opere di Giotto. L’esistenza di questi affreschi, ricoperti da intonaco nel Seicento, restò sconosciuta, fino a quando nel 1943 il pittore Gennaro Buccino le scoprì e contribuì a riportarle alla luce.
Chiesa parrocchiale Turate
L’origine è antica: i primi edifici risalgono all’anno Mille. Su prescrizioni di S. Carlo nel 1574, l’edificio antico ha iniziato ad essere interessato da lavori di ampliamento e ristrutturazione. Gli spazi sono interamente affrescati, prevalentemente con opere del pittore Giovanni Garavaglia della Scuola del Beato Angelico. Fra gli altri, degni di nota sono gli affreschi del Battistero, l’ultima cena di Cristo nel presbiterio, le morti di S. Pietro e S. Paolo ai lati del transetto e la cupola centrale coi Cori angelici. La sacrestia presenta mobilio di pregio. Un grande organo Prestinari, tutt’oggi funzionante, è ospitato all’ingresso.
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30092022