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Venti studenti varesini e comaschi in partenza per il Giappone

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VARESE – Si parte: il viaggio di studio in Giappone del Dipartimento di Diritto, Economia e Culture (Didec) prenderà il via il prossimo 19 maggio e per dieci giorni porterà 20 studenti comaschi e varesini in giro per il Giappone a promuovere l’Università dell’Insubria ad istituzioni locali. Alla guida della delegazione vi sarà Giorgio Maria Zamperetti, professore ordinario di diritto commerciale e di Law and Humanities nonché direttore vicario del Didec; il prof. Zamperetti sarà accompagnato dalla prof.ssa Keiko Maruyama, docente di lingua giapponese presso il Didec.

giappone

La preparazione al viaggio
I venti studenti sono stati selezionati su circa una quarantina di domande da tutti i corsi di laurea del Dipartimento. Si tratta di Greta Campisi, Greta Cattini, Martina Cazzaro, Christopher Zanazzi (Giurisprudenza); Annamaria Longhi (Discipline Giuridiche); Federica Andrianò, Davide Passera, Lorenzo Lunati (Scienze del Turismo); Karen Alarcon, Bianca Donati, Sofia Macchi, Stefano Negri, Mattia Pellegrini, Stefano Raschitelli, Mariachiara Risté, Sabrina Sangiorgio, Melissa Tamborini, Veronica Terragni, Jessica Tosetti, Melissa Turano (Scienze della mediazione linguistica). Otto di essi studiano, tra le altre, la lingua giapponese, e ad alcuni tra loro sarà infatti affidato il compito di portare in giapponese il saluto del Dipartimento alle varie autorità che verranno via via incontrate.
Dal mese di gennaio gli studenti selezionati hanno affrontato un serio percorso di preparazione, finalizzato ad arricchire il bagaglio culturale per affrontare il viaggio nel migliore dei modi e a rendere coeso il gruppo. Ciascuno di essi, ad esempio, ha dovuto approfondire un aspetto della cultura giapponese e tenere una relazione ai compagni in una serie di incontri in cui si è spaziato dallo zen alla musica contemporanea giapponese, dall’ordinamento costituzionale del Giappone all’etica dei samurai, dallo stato dell’economia nipponica alle catastrofi nucleari del 1945.

Lo scorso 26 aprile, inoltre, gli studenti hanno partecipato a Varese all’incontro organizzato ad hoc dal prof. Zamperetti con Amnesty International sul tema dei diritti umani in Giappone, il quale è tra i non molti paesi sviluppati ad applicare ancora la pena di morte. I più dotati “musicalmente” stanno poi finendo di preparare, tradotto in giapponese, il “Gaudeamus”, cioè l’inno internazionale degli studenti universitari, con l’idea di realizzare delle piccole performance nei contesti istituzionali che visiteranno. La preparazione al viaggio è culminata in un incontro di “team bulding” nello scorso weekend del 9-10 maggio, nel quale il gruppo ha trovato affiatamento attraverso l’ascesa al monte Cimone (1800 metri) in Valsassina (Lecco). L’impegno complessivo di questo percorso di preparazione è stato intenso e i risultati sono eccellenti: i ragazzi sembrano ora pronti per rappresentare al meglio il loro Dipartimento all’estero e, con esso, tutta l’Università dell’Insubria.

Gli incontri istituzionali
La parte più “innovativa” e impegnativa del viaggio sarà costituita dai numerosi e importanti incontri istituzionali che il prof. Zamperetti, con l’intento di promuovere l’immagine del Didec, è riuscito ad organizzare anche grazie all’aiuto della Fondazione Italia – Giappone di Roma, la quale ha dato la sua sponsorizzazione al viaggio inteso come “evento itinerante”.
A Tokyo, prima tappa del viaggio, gli studenti verranno ricevuti all’ambasciata d’Italia e incontreranno il nostro ambasciatore, S.E. Domenico Giorgi. Dopo i saluti al “padrone di casa” della nostra rappresentanza diplomatica, gli studenti si intratterranno con l’addetto culturale dell’ambasciata, prof. Corrado Molteni, nativo di Como, con il quale verrà fatto il punto sugli ultimi sviluppi delle relazioni tra Italia e Giappone. Gli studenti si recheranno lo stesso giorno alla Camera di Commercio Italiana in Giappone, che rappresenta e assiste 170 primarie imprese italiane che operano in Giappone, tra cui Alitalia, Generali, Barilla, Ferragamo, Armani, Banca Intesa. Il confronto verterà soprattutto sulla situazione internazionale e locale del mondo del lavoro e sulla possibilità di accordi di collaborazione con l’Insubria; poiché molti studenti non sono lontani dal traguardo della laurea, sarà per gli stessi un’occasione per farsi conoscere e creare un link interessante per i loro imminenti sviluppi professionali.

Sempre a Tokyo i ragazzi visiteranno l’Università di Studi Stranieri, dove è stato organizzato un incontro con i loro coetanei che studiano la lingua italiana. Al fine di iniziare a tessere rapporti di amicizia prima dell’incontro, la prof. Maruyama ha attivato il gruppo Facebook, “Il Didec va in Giappone”, al quale hanno aderito, oltre ai nostri ragazzi, anche molti studenti giapponesi. Attraverso Facebook i ragazzi italiani hanno anche lanciato ai loro colleghi giapponesi un sfida a calcio, ma da parte nipponica, finora, non è stata raccolta. Un altro importante appuntamento a Tokyo si svolgerà presso l’Istituto Italiano di Cultura, il cui direttore, Giorgio Amitrano, è il traduttore dei più noti scrittori giapponesi come Banana Yoshimoto e Murakami Haruki. Soprattutto gli studenti di mediazione linguistica attendono impazienti di potergli porre domande sui segreti per superare le difficoltà nella traduzione in italiano di una lingua delicatissima come il giapponese, che non conosce singolare e plurale, né maschile e femminile, e la cui comprensione dei significati è in gran parte affidata al contesto e alla sensibilità del lettore o dell’ascoltatore.

Spostatasi a Kyoto, la delegazione insubre incontrerà il sindaco di Kyoto, Daisaku Kadokawa. Dato che Kyoto è la città turistica per eccellenza del Giappone, gli studenti – e in particolare quelli di Scienze del Turismo – presenteranno Como e Varese proprio da questo punto di vista, con la speranza di gettare il seme di un nuovo ponte tra le diverse realtà. Sempre a Kyoto è previsto un incontro di estremo interesse per gli studenti di giurisprudenza: sarà infatti possibile visitare il tribunale e la procura locali e assistere a un’udienza di un processo penale, rivolgendo a margine anche domande a un sostituto procuratore su temi tecnici quali l’obbligatorietà dell’azione penale, i diritti di difesa nelle indagini preliminari, i sistemi di espiazione alternativi alla detenzione in carcere.

Anche nella successiva tappa, a Hiroshima, il gruppo sarà ricevuto dal sindaco, al quale verranno portati i saluti del Dipartimento e dell’Università. A margine del courtesy call con il sindaco, l’amministrazione comunale di Hiroshima ha proposto l’incontro con uno degli ultimi sopravvissuti alla bomba atomica che il 6 agosto 1945 distrusse la città e che racconterà ai ragazzi la sua tragica esperienza. Dopodiché verranno visitati i luoghi che testimoniano il disastro nucleare; Zamperetti, con tutto il gruppo, sosterà in raccoglimento e depositerà una corona di fiori a nome dell’Insubria sul cenotafio che ricorda le oltre 100 mila vittime della bomba: un dovuto omaggio alla cultura della pace universale e del disarmo nucleare che la tappa del Didec a Hiroshima vuole testimoniare.

Gli svaghi e le visite turistiche e culturali
A margine degli incontri ufficiali, il programma del viaggio di studio prevede visite culturali e momenti di svago. A Tokyo ad esempio il gruppo assisterà a un torneo di sumo, il tipico sport giapponese che ricorda la lotta greco-romana e che ha le sue origini nello shintoismo, la religione tradizionale giapponese. E’ prevista poi una serata di karaoke, intrattenimento che proprio in Giappone ha le sue origini (karaoke è infatti una parola giapponese che significa “orchestra vuota”). A Kyoto i ragazzi parteciperanno a una “cerimonia del tè” e a una meditazione zen; oltre ai numerosi e celebri templi (tra cui il Tempio del Padiglione d’oro) vi sarà una escursione in una zona naturalistica molto suggestiva, famosa per la sua foresta di bambù. A Hiroshima i ragazzi avranno l’occasione di sperimentare uno stabilimento termale giapponese (onsen), pratica molto radicata nella cultura giapponese. Una serata particolare sarà quella dedicata alla poesia giapponese, e ai celebri haiku (poesie di tre versi) di Basho e di Ryokan. La successiva visita all’isola di Miyajima permetterà di incontrare i numerosissimi cerbiatti che la affollano e che si lasciano accarezzare. Non serve dire che la cultura giapponese sarà conosciuta anche attraverso la cucina, dato che per dieci giorni saranno banditi dal menu risotti e spaghetti alla carbonara.

Il ritorno
Il 28 maggio il gruppo si trasferirà a Osaka dove trascorrerà l’ultima sera giapponese all’insegna della tipica cucina osakese. Osaka, nota per la sua caratterizzazione commerciale, è considerata “la Napoli del Giappone” per il carattere estroverso dei suoi abitanti. Purtroppo non ci sarà molto tempo perché la mattina del 29 il gruppo lascerà il suolo giapponese alla vota di Helsinki e di li, se non verrà persa la coincidenza (solo un ora separa i due voli), di Malpensa. In caso contrario poco male: ai ragazzi si prospetta in questo caso un divertente sabato sera a Helsinki ospiti della Finnair.

15052015

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