MILANO – L’allergia colpisce soprattutto i Paesi più ricchi, dove lo stress, le disuguaglianze sociali e la cattiva distribuzione delle risorse si fanno maggiormente sentire. E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato dal convegno “AllergEat – l’allergia tra le malattie non trasmissibili: il paradosso
dell’abbondanza”, promosso dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nell’ambito delle iniziative della
Santa Sede a Expo Milano 2015.
Tra i relatori Ruby Pawankar, past-president della World Allergy Organization e professoressa di Allergologia alla Nippon Medical School di Tokyo, Hania Szajewska, presidente del Dipartimento pediatrico della Medical University di Varsavia e Alessandro Fiocchi, direttore di Allergologia del Bambino Gesù. Ha introdotto i lavori Bruno Dallapiccola, direttore scientifico dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Per combattere le allergie, le nuove linee guida mondiali della World Allergy Organization, elaborate
da un gruppo di lavoro coordinato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, prevedono una
serie di raccomandazioni a partire dalla gravidanza e dallo svezzamento del bambino. “E’ proprio in
questi primissimi periodi di vita dei neonati – spiega Alessandro Fiocchi – che si concentrano le
attenzione degli allergologi e si gettano le basi di nuovi modelli di prevenzione”. Tra le linee guida
della World Allergy Organization ecco la somministrazione di probiotici in gravidanza e durante
l’allattamento come strategia preventiva contro le allergie.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, in ogni caso, esiste un
altro fattore socio economico che influenza l’andamento delle malattie allergiche: la disuguaglianza.
Chi vive in Paesi caratterizzati da un grande divario tra ricchi e poveri ha una maggiore probabilità di
sviluppare allergie, in particolare l’asma. Secondo i dati della World Bank, l’Italia ha un indice di
disuguaglianza di 35.5 con un numero di asmatici pari al 9% della popolazione, percentuale inferiore
rispetto al 24% degli Stati Uniti hanno un indice di disuguaglianza pari a 41.1. In Brasile l’indice è
di 53.1, la percentuale di asmatici è al 23%. In Gran Bretagna la percentuale di asmatici arriva al
30%.
31052015