VARESE – Sfilano nonostante la pioggia, e sono oltre 40 trattori, con centinaia di partecipanti a “invadere” pacificamente le vie di Germignaga, colorate delle bandiere gialle di Coldiretti. Per tutti, però, è una “Giornata del Ringraziamento” vissuta col fiato sospeso, pensando ai propri campi dove le lavorazioni sono ferme da giorni, se non da settimane: a bloccare le semine e a soffocare le piantine che stentano a crescere nei campi è la pioggia che, oggi, marca per il settentrione lombardo il ventunesimo giorno di precipitazioni nel mese di novembre. “E’ lo specchio di una stagione rovinata dal clima” rimarca il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori, che ha accolto i partecipanti insieme al direttore Giovanni Luigi Cremonesi e al sindaco di Germignaga Marco Fazio.
Del resto, nella giornata in cui si “tirano i bilanci” dell’annata agraria appena conclusa, la pioggia violenta e i fiumi ingrossati che rendono difficile perfino l’accesso nel centro urbano (il ponte sulla strada statale da Luino è chiuso, e il lago Maggiore registra onde da mareggiata) sono il simbolo di un anno che ha messo a dura prova l’agricoltura.
La Giornata del Ringraziamento è, in ogni caso, molto partecipata, con le bandiere montate sui trattori che, a decine, raggiungono il piazzale vicino alla chiesa di San Giovanni Battista (gremita), dove il vicario episcopale mons. Luigi Stucchi presiede la Messa concelebrata con don Marco Mindrone. Si tratta dell’edizione numero 69 del tradizionale appuntamento che, come detto, rappresenta uno dei momenti centrali dell’anno agricolo: un’occasione di confronto e analisi che vuole, allo stesso tempo, richiamare le radici cristiane che guidano il pensiero e l’azione dell’organizzazione agricola sin dalla sua fondazione.
La scelta di Germignaga valorizza, quest’anno, quella di un luogo simbolo per il legame tra agricoltura e turismo, due settori strettamente interconnessi nel comprensorio prealpino, che insieme possono svolgere un’importante funzione attrattiva e di marketing territoriale: Coldiretti, con l’occasione ha presentato alla stampa il Dossier “Agricoltura a km zero: un valore (anche) per il turismo”: buona parte dei visitatori (con un numero crescente di stranieri) hanno incluso nei loro percorsi di visita sul territorio un’esperienza gastronomica “a km zero” che ha lasciato il segno.
In generale, le voci “accoglienza” e “cibo” sono quelle più gettonate, mentre a livello descrittivo, i recensori non mancano di rimarcare le bellezze ambientali e rurali, oltre alla quiete che distingue queste strutture immerse nella natura delle nostre alture e campagne: sempre più turisti, poi, colgono l’occasione per scoprire gli itinerari tra laghi e collina e per visitare le imprese agricole che, oltre alla vendita diretta, offrono l’occasione di approfondire i percorsi che il cibo compie dal campo alla tavola.
“Il territorio deve fare sistema – precisa il presidente Fiori nel dossier – e incentivare i giovani che scommettono sull’integrazione fra agricoltura e turismo attraverso le proprie imprese. E’ importantissimo, oggi, investire sempre più su nuovi modelli di sviluppo turistico promuovendo sistemi integrati fra turismo e agricoltura, valorizzando l’enogastronomia territoriale tra gli asset strategici su cui puntare”.
++ MALTEMPO, GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI ++
Corsi d’acqua straripati o vicini al livello di guardia e ponti chiusi, tra cui quello che collega Germignaga a Luino sulla statale 394. Il Varesotto ha continuato a vivere in queste ore una situazione difficile, come del resto anche in ampie porzioni di territorio lombardo. Il Po si è gonfiato di oltre tre metri nelle ultime 24 ore e ha superato la soglia di criticità con un livello di oltre 4 metri per effetto delle condizioni climatiche straordinarie con l’onda di piena che si propaga lungo l’asta fluviale.
Il monitoraggio effettuato dalla Coldiretti nella mattina di oggi (24 novembre) al Ponte della Becca si evidenzia che la situazione del principale fiume italiano è indicati dello stato di sofferenza in cui si trovano molti corsi d’acqua con esondazioni ed allagamenti dalla Liguria al Piemonte fino all’Emilia e al Veneto. Ortaggi distrutti, foraggi per l’alimentazione degli animali perduti, vigneti e frutteti devastati, serre “inagibili” e danni alle strutture ma anche trattori e macchine agricole nel fango sono gli effetti dell’ultima ondata di maltempo che ha fatto salire ad oltre 100 milioni di euro il primo bilancio dei danni di un pazzo autunno nelle campagne dove a preoccupare ora è anche l’impossibilita di seminare nei terreni allagati.
Nei terreni finiti sottacqua la pioggia senza tregua – spiega Coldiretti Varese – sta compromettendo le tradizionali semine autunnali, con il 50% in media delle operazioni in media ancora da completare. Gli agricoltori non riescono neppure a entrare nei campi per effettuare le necessarie operazioni colturali mentre, dove si è già seminato, i germogli e le piantine rischiano di soffocare per la troppa acqua. Se il maltempo dovesse proseguire ancora a lungo – conclude la Coldiretti – sarebbe impossibile completare le semine, con il conseguente azzeramento di buona parte dei raccolti.