BILLUND – Perchè un italiano dovrebbe volare a Billund, sperduto paesino di 3000 anime o poco più nel cuore della Danimarca continentale? Il volo Ryainar che parte da Milano Bergamo o Roma Ciampino è funzionale solo e soltanto ad un traffico turistico danese verso l’Italia? Interrogativi che ci siamo posti salendo a bordo del classico Boeing 737 della compagnia aerea low cost irlandese.
Billund, forse non tutti lo sanno, è la città dei Lego: i famosi mattoncini sono nati qui, e qui ha sede la prima Legoland, parco divertimenti tematico. Ma attorno c’è anche dell’altro per rendere il fine settimana piacevole per grandi e piccini. Proviamo a descrivere un itineria che consente di scoprire Billund e circondario senza fretta in un solo fine settimana.
L’arrivo – In due ore o (dal centro Italia) poco più si atterra a Billund. Ed è già una buona sorpresa. L’aeroporto non è così minuscolo come quello di altre destinazioni Ryanair, e dall’aspetto è nuovo ed accogliente, con negozi, bar, e tanto legno. Un attimo per raggiungere l’uscita con i desk dell’autonoleggio, scelta consigliata per chi si vuole spostare nella zona.
Vejle – Mezz’ora di viaggio e si raggiunge, attraverso colline e campi con qualche fattoria qua e là la città di Vejle, capoluogo della zona: qualcosa più di centomila abitanti, centro con strada pedonale piena di negozi ed una bella cattedrale. E ad un chilometri anche il porticciolo. Tutto lindo e molto “danese”. Bel posto per una mezza giornata senza pensieri ed un po’ di shopping, ed anche per trovare qualche ristorante all’altezza. La nostra scelta? Sicuramente Remouladen, proprio sul piccolo porto turistico, una dozzina di minuti a piedi dalla piazza principale. In una strana struttura ultramoderna che si sviluppa in parte sull’acqua. Dentro, cucina di qualità: le cozze con la panne e le erbette locali, il pesce con dei petali di cavolfiore e tanto altro ancora, servito sempre anche con attenzione all’estetica. E tutto buonissimo, con prezzi (ahinoi) anch’essi piuttosto “local”, ovvero medio-alti per le tasche italiane. Ma ne vale la pena.
Dormire? Qualche discreta opportunità esiste. Proprio nella piazza centrale c’è Torvehallerne, invero ben strana struttura dove per raggiungere le camere dalla reception si devono attraversare un paio di ristoranti, chissà perchè. Quattro stelle un po’ regalate, ma tre le meriterebbe tutte, pulito e manco a dirlo, centralissimo. Oppure un po’ più fuori c’è ad esempio il Center Hotel, più economico come Hedegaarden.
Prima di ripartire visita obbligata per foto ricordo all’antico mulino, e poi via nelle campagne in direzione di Jelling, sono solo una ventina di chilometri e ci si trova in un sito vichingo che merita veramente la visita, un paio d’ore molto interessanti. Nel mezzo dei due grandi cumuli funerari due pietro con antiche rune, ottimamente conservate, ed una graziosa chiesetta tutta bianca. Di fronte un museo davvero riuscito e capace di affascinare i visitatori. il Kongernes Jelling. Dove si entra gratis e ci si trova immersi nel mondo dei vichinghi, presentato attraverso una serie di installazioni interattive davvero suggestive. E ad un certo punto ci si trova addirittura immersi nel mondo dei morti.
Legoland, tappa praticamente obbligata. Confina con l’aeroporto di Billund, facile spenderci anche oltre mezza giornata. E’ il mondo della Lego, pensato soprattutto per i bambini ma che riesce ad incuriosire anche gli adulti. Che non mancheranno di immortalarsi con la statua della Libertà, o l’astronava di Guerra stellari. Tutto ovviamente costruito con i mitici mattoncini. Dormire a Billund? Scelta limitata, c’è l’hotel di Legoland ed un paio di motel ai quali le quattro stelle vanno probabilmente un po’ larghe ma dove, tutto sommato, non si cena affatto male. C’è piaciuto l’agnello con… la liquirizia.
23092015