MILANO – Domani alle 11 al Teatro Manzoni, la lezione “La frontiera come luogo di incontro” dello storico Carlo Greppi concluderà il ciclo di incontri in preparazione alla decima edizione dei Dialoghi, ideato da Giulia Cogoli e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Anche quest’ultimo appuntamento sarà aperto al pubblico, l’ingresso è gratuito ma è necessario prenotarsi (scrivendo a f.bechini@comune.pistoia.it).
Carlo Greppi, autore del romanzo per ragazzi Bruciare la frontiera, uscito da poco per Feltrinelli, cercherà di ribaltare il concetto di frontiera diffuso nell’immaginario collettivo. Lo farà attraverso storie di uomini e donne che con il loro impegno negli ultimi decenni hanno provato e provano a garantire la libertà di circolazione a chi è in fuga o di passaggio: al largo dell’oceano Atlantico come sull’arco alpino, a ridosso della Cortina di ferro come nelle enclave spagnole di Ceuta e Melilla, dove passa il confine tra l’Unione Europea e il continente africano.
La retorica della paura e del rifiuto induce a considerare le frontiere come luoghi di scontro: laddove ieri si sono combattute guerre sembra che oggi non ci possa essere pace. Nel passato come nel presente, la loro funzione di ostacolo alla libertà di circolazione, soprattutto a partire dal Novecento e soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli, è indubbia. Negli ultimi anni, si sta imponendo in maniera sempre più definita un’immagine della frontiera come fronte di una vera e propria guerra in corso contro i migranti, che arrivano nel Vecchio Continente – dopo aver affrontato difficoltà e pericoli di ogni sorta – con l’obiettivo di costruire un futuro migliore al di qua del mar Mediterraneo.
Eppure, come la storia dello stesso Mediterraneo insegna, la frontiera è storicamente un luogo di incontri. Un luogo di reciprocità, di scoperta, di conoscenza.
«Per questo dobbiamo imparare» afferma Carlo Greppi «a vederla come un segmento dove qualcosa di nuovo comincia, più che come un muro che ci limita e, nell’illusione di proteggerci, ci rinchiude. È in gioco il nostro futuro, la nostra stessa libertà di movimento che, al momento, ci appare garantita. Ma che se non è un diritto di tutti si rivela in realtà un privilegio – un fragile privilegio di alcuni.»
Carlo Greppi (1982), storico e scrittore, ha collaborato con Rai Storia, è membro del Comitato scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, che coordina la rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea in Italia.
Il suo libro L’ultimo treno. Racconti del viaggio verso il lager (Donzelli, 2012) ha vinto il premio Ettore Gallo, destinato agli storici esordienti. Ha poi pubblicato: i saggi Uomini in grigio. Storie di gente comune nell’Italia della guerra civile (Feltrinelli, 2016) e 25 aprile 1945 (Laterza, 2018); i romanzi per ragazzi Non restare indietro (Feltrinelli, 2016, premio Adei-Wizo 2017, sezione ragazzi) e Bruciare la frontiera (Feltrinelli, 2018).
Nel 2017 ha vinto il premio “DIG Awards – Documentari, Inchieste, Giornalismi”, con il filmmaker Giampaolo Musumeci, per lo sviluppo di un progetto di documentario intitolato No Border. Militanti ai confini dell’Europa. Collabora anche con il blog culturale Doppiozero e con la Scuola Holden (biennio in Storytelling & Performing Arts).
Socio fondatore dell’associazione Deina e presidente dell’associazione Deina Torino, organizza da diversi anni viaggi della memoria e di istruzione, con i quali ha accompagnato oltre ventimila studenti provenienti da tutta Italia ad Auschwitz e in altri ex lager del Terzo Reich, alla scoperta della storia.
L’incontro è visibile in diretta streaming sul sito www.dialoghisulluomo.it e si potranno porre domande attraverso twitter usando l’hashtag #DialoghiPistoia.