UBOLDO – Era il 1994 quando don Carlo Leo, nativo di Beverate di Brivio e fresco di ordinazione sacerdotale, veniva mandato dal cardinal Carlo Maria Martini ad Uboldo come coadiutore dell’oratorio, compito con cui fino al 2008 è entrato nel cuore degli uboldesi e non solo anche per la caratteristica di avere la veste talare quasi saldata: lo si vedeva vestito di tutto punto anche mentre tirava quattro calci al pallone con i ragazzi.
In questi venticinque anni don Carlo di strada ne ha fatta: dopo Uboldo, dal 2008 al 2010 amministratore pastorale a Lambrugo, dal 2010 ad oggi è prevosto dell’unità di pastorale di Lurago e Lambrugo d’Erba.
Proprio in parrocchia, attraverso uno scritto sul foglio parrocchiale, un incredulo ed emozionato don Carlo ha voluto condividere con i suoi fedeli una notizia grandiosa in modo schivo, quasi affogandola nella quotidianità:
“Dopo l’Epifania -si legge sul foglio parrocchiale- la liturgia ci conduce con la Santa Famiglia alla vita nascosta e quotidiana di Nazaret, luogo degli affetti, della educazione, della fatica del lavoro. Riprende anche per noi un tempo tranquillo, consueto, ordinario, adatto a vivere il mistero della Incarnazione appena contemplato: nella piccolezza e nella fedeltà dei gesti, della preghiera, del sacrificio di ogni giorno. E’ così che si intuisce e si costruisce la pace: con la pazienza e la precisione del silenzioso artigiano di Nazaret.
Anche Don Marco ed io nelle prossime settimane vivremo il tempo degli Esercizi Spirituali, giorni necessari di preghiera più intensa, occasione di ricordo reciproco.
Inoltre, giovedì 9 gennaio, per speciale dono in occasione del mio XXV di Sacerdozio, di cui ringrazio, sarò a Roma per concelebrare l’Eucarestia con il Santo Padre Francesco: a Lui porterò l’affetto e la devozione di tutta la Comunità al Vicario di Cristo e chiederò che ci benedica.”
Nell’anno del venticinquesimo di ordinazione don Carlo è stato festeggiatissimo, ma la gioia più grande perchè non attesa è stata la possibilità di celebrare messa nella Domus Sanctae Marthae insieme a Papa Francesco.
14012020