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Sla, studio dell’Aimo al vaglio del convegno medico di San Paolo

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SARONNO – Fondato nel 1999 dal British College of Osteopathic Medicine (BCOM), la conferenza sui progressi della medicina Osteopatica – Conference on Advances in Osteopathic Medicine ICAOR10 – , presentata durante gli anni passati in città di tutto il mondo, si terrà quest’anno per la sua decima edizione a San Paolo del Brasile, dal 7 al 9 novembre 2014.

All’appuntamento parteciperà anche l’Accademia Italiana di Medicina Osteopatica, con la presentazione di uno studio pilota sul “Trattamento osteopatico manuale nella Sclerosi Laterale Amiotrofica”.

Lo studio pilota – La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa e proprio negli ultimi tempi si è posta sempre più attenzione sul trattamento del dolore nel paziente e conseguente miglioramento della qualità di vita. A questo proposito, il trattamento osteopatico manipolativo (OMT) rappresenta un approccio molto interessante e ancora inesplorato, complementare alle altre tecniche di trattamento fisico.
L’Accademia Italiana di Medicina Osteopatica (AIMO), con il coordinamento dell’osteopata Alberto Maggiani, e uno staff di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca hanno condotto uno studio pilota – iniziato a giugno 2014, e che continuerà fino a dicembre – al fine di valutare l’impatto di un trattamento osteopatico (OMT) sul dolore e sulla qualità di vita del paziente affetto da SLA. Lo studio fa parte di un ampio progetto inteso a rilevare anche l’effetto dell’esercizio fisico sul metabolismo ossidativo dei muscoli di questi pazienti.
Condotto in cieco singolo, lo studio ha interessato 14 pazienti, suddivisi in due gruppi di 7 elementi ciascuno, il primo dei quali oggetto di trattamento osteopatico, mentre il secondo gruppo è stato sottoposto ad esercizio fisico personalizzato. Al termine della prima fase di ricerca, i pazienti che hanno ricevuto il trattamento osteopatico si sono detti molto soddisfatti e hanno chiesto di continuare il trattamento, mentre il secondo gruppo ha espresso desiderio di cominciare la terapia osteopatica, dati questi che incoraggiano una ulteriore raccolta dati. Al momento esistono solo dati parziali che, seppur incoraggianti, non dimostrano appieno l’efficacia del trattamento osteopatico sulla qualità di vita dei pazienti affetti da SLA, per questo motivo è stato deciso di proseguire la ricerca al fine di poter ottenere maggiori evidenze statistiche.

“Lo studio – osserva l’osteopata Alberto Maggiani, responsabile della ricerca per l’Accademia Italiana di Medicina Osteopatica – ha il merito di descrivere come il trattamento osteopatico manuale possa essere integrato in un percorso curativo anche in caso di gravi malattie.
“A discapito della progressione della patologia al momento priva ancora di cura – continua Maggiani- se i dati finali dello studio mostrassero una tendenza netta al miglioramento delle condizioni algiche e degli aspetti ad esse connesse nei pazienti trattati, si potrebbe pensare di inserire il trattamento osteopatico come terapia complementare integrata in un contesto multidisciplinare, nei centri di cura adeguati, come la Clinica San Pietro dove è stata svolto lo studio.
“E’ indubbio – conclude il ricercatore di AIMO – che uno studio come questo, nella sua evidenza scientifica, possa essere ulteriore elemento a sostegno del riconoscimento della pratica osteopatica e del suo inserimento all’interno del Sistema Sanitario Nazionale in quei paesi da cui è tutt’oggi esclusa”.
Trattamento osteopatico manipolativo: un protocollo pilota
Studio condotto e finanziato in partecipazione tra AIMO e Università degli Studi Milano-Bicocca
Autori della ricerca:
L. Tremolizzo,D. Bovio, G. Corna, C. Ferrarese, A. Ferri, F. Lanfranconi, C. Lunetta, A. Magnoni, P. Prometti, A. Maggiani, per il gruppo di studio ME&ALS (il gruppo include anche R. Bonazzi, A. Bosio, A. Della Valentina, L. Mapelli, S. Marchese, O. Mauri, L. Pollastri, A. Rigamonti, N. Riva, V. Silani, S. Sosio, D. Tenderini).
1. Clinica Neurologica, DCMT, UNIMIB, Monza; 2. Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico, Milano; 3. DDSS, UNIMIB, Monza; 4 NEuroMuscular Omnicentre (NEMO), Fondazione Serena Onlus, Milano; 5 Residenza San Pietro, Cooperativa La Meridiana, Monza; 6 AIMO, Accademia Italiana di Medicina Osteopatica, Saronno.

ICAOR – Conference on Advances in Osteopathic Medicine. Il British College of Osteopathic Medicine BCOM fonda l’International Conference on Advances in Osteopathic Research nel 1999. Fin dal primo convegno, ICAOR si è dimostrato un evento di carattere globale, e si è tenuta in città di tutto il mondo: dall’Europa agli Stati Uniti e all’Australia. Più di 600 delegati hanno partecipato alle conferenze con oltre 250 documenti e presentazioni. Lo scopo originario di ICAOR è stato quello di diffondere tra professionisti e studenti di osteopatia, i dati e i risultati di importanti ricerche svolte da osteopati provenienti da tutto il mondo, al fine di incoraggiare sempre più la ricerca in questo ambito. Nei quattordici anni di organizzazione del congresso, si è assistito ad un costante miglioramento della qualità delle ricerche presentate, indice della maturità raggiunta dalla ricerca e dalla professione. Elementi che hanno avuto peso determinante per lo sviluppo dell’osteopatia e il suo riconoscimento da parte della dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ulteriore impulso ad un approccio alla disciplina sempre più basato sulla ricerca di dati e evidenze scientificamente provate. Il congresso gode inoltre del sostegno e della collaborazione dell’International Journal of Osteopathic Medicine (IJOM) che anche quest’anno dedicherà un intero numero a ICAOR10, con la pubblicazione di estratti degli studi presentati.

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