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The Imitation Game – la recensione

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La guerra contro la Germania nazista imperversa e il Regno Unito, affamato e sull’orlo di una possibile invasione, riunisce i suoi geni matematici in gran segreto,  con il compito quasi impossibile di decifrare Enigma, l’indecifrabile sistema di criptatura delle comunicazioni tedesche. Tra di loro c’è anche Alan Turing (Benedict Cumberbatch), un geniale quanto atipico matematico, che decide di sfidare Enigma costruendo un calcolatore. Altri segreti personali però mettono in pericolo quello che ad oggi è considerato a tutti gli effetti l’inventore dei moderni computer. 

Sapete perché dietro il vostro Mac o Iphone c’è una mela morsicata? Perché Steve Jobs fondando la sua azienda decise di omaggiare proprio Turing, il cui ingegno di fatto spostò l’ago della bilancia a favore degli Alleati, influenzando l’intero corso della Seconda guerra mondiale. Il Regno Unito ha di recente rivelato la sua storia e il processo di riabilitazione di un silenzioso eroe si è chiuso con un film biografico.
Peccato che la regia di Morten Tyldum e una sceneggiatura mal scritta e superficiale facciano diventare un dovuto omaggio poco più di una fiction tv di santi o laici eroi che piacciono tanto alle reti Rai.

L’aspetto più sorprendente è come il livello qualitativo mediocre di questi due elementi sia nobilitato da un cast quasi sprecato su questo materiale. Certo, Alan Turing forse meritava un film meno buonista (e che mostrasse il tragico epilogo della sua storia, che spiegasse quel logo a forma di mela senza tanto patetismo) ma essere interpretato da quello che è considerato ad oggi il miglior attore inglese sulla piazza, l’osannato Benedict Cumberbatch, è una parziale compensazione, soprattutto per l’intensa perfomance che regala.

Charles Dance, Matthew Goode e Keira Knightley fanno quello che possono con una sceneggiatura che tende a renderli monodimensionali, ma è innegabile che siano solo un contorno a una pellicola che cerca apertamente un Oscar per il suo protagonista.

Non il film migliore della settimana, ma quella di Alan Turing è una storia che merita di essere conosciuta (ma con un racconto migliore di questo) e vedere Cumberbatch in azione è sempre uno spettacolo.

 

 

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