MILANO – Riflettori puntati su uno dei padiglioni più suggestivi, dal punto di vista architettonico, di Expo 2015. Il riferimento va al padiglione uruguaiano all’Expo, la cui esecuzione è stata curata dall’Istituto Uruguay XXI, che ha coordinato il lavoro di un team pluridisciplinare e il contributo di diverse istituzioni.
Al piano terra, dove è acceso il fuoco della tipica parrilla uruguaiana Antonio Carámbula, direttore esecutivo dell’Istituto Uruguay e Commissario dell’Uruguay, ha nei giorni scorsi ufficialmente inaugurato il monumentale padiglione di tre piani, che cattura lo sguardo dei primi visitatori dell’Expo di Milano. Carámbula ha sottolineato che il motto dell’Expo di Milano “Nutrire il pianeta, Energia per la Vita” sembra fatto su misura per il nostro Paese: “Siamo venuti per mostrare al mondo che l’Uruguay è sinonimo di equità, sostenibilità, agro-intelligenza e, soprattutto, qualità di vita. Questo è il nostro Marchio Paese, che trasmetteremo nel corso dei prossimi 6 mesi”, ha espresso.
Accompagnato dall’Ambasciatore Gastón Lasarte e da Federico Stanham, presidente dell’Istituto Nazionale delle Carni – INAC, Carámbula ha dato il benvenuto e ha ringraziato tutti coloro che hanno preso parte al progetto e hanno contribuito a far sì che il padiglione -per la prima volta con uno spazio proprio e con un’opera progettata da architetti nazionali- fosse finito per tempo e nei modi dovuti, “abbiamo raggiunto un traguardo e ora iniziamo un’altra tappa, anche di lavoro, che durerà sei mesi”, ha aggiunto. L’Ambasciatore Gastón Lasarte, console uruguaiano a Milano e vice commissario del padiglione presso le autorità italiane, ha ringraziato i pubblico, costituito dalle autorità, i diplomatici, la stampa nazionale ed estera, i consigli consultivi, l’équipe di lavoro di Uruguay XXI, i costruttori, ingegneri e architetti, i funzionari dell’INAC, del Consolato e dell’Ambasciata di Roma, per tutti gli sforzi realizzati.
E’ intervenuto anche all’inaugurazione Federico Stanham, direttore dell’Istituto Nazionale delle Carni, istituzione che ha collaborato al progetto dell’Expo di Milano con la messa a punto de una griglia gourmet dove vengono offerti i migliori tagli di carne del Paese e che già dal primo giorno ha suscitato l’entusiasmo dei visitatori, che hanno voluto prenotare in anticipo. Stanham ha riconosciuto e ringraziato per il lavoro interistituzionale tra la Cancelleria, l’Istituto Uruguay XXI e l’INAC, e ha messo in risalto l’alta tecnologia applicata nella produzione di carni in Uruguay: “produttore di cibo per 30 milioni di abitanti e speriamo presto per 50 milioni”. Alla griglia, inoltre, i visitatori potranno sperimentare il processo di tracciabilità tramite un sistema a codice QR che consente di vedere e di tracciare il percorso del cibo, fino all’esatto luogo in cui ha avuto origine in Uruguay.
Gli invitati, organizzati in diversi gruppi, hanno seguito il percorso che inizia con un’esperienza di paesaggi sonori e prosegue con un cortometraggio proiettato su schermi robotici offrendo un’esperienza avvolgente. Attraverso un dialogo intergenerazionale, il cortometraggio istituzionale racconta l’essenza dell’Uruguay, le sue radici immigranti, la sua tradizione di accesso all’educazione laica e gratuita, e la posizione all’avanguardia dell’Uruguay per quanto riguarda la produzione agro intelligente, i diritti umani, le energie rinnovabili e lo sviluppo sostenibile, tra gli altri argomenti che ci contraddistinguono nel mondo.
In questi sei mesi è in programma una nutrita agenda di spettacoli culturali e artistici, con la presenza di figure di spicco della musica nazionale, che ha avuto inizio all’inaugurazione. La potente voce di Francisco Falco ha rappresentato il tango uruguaiano, accompagnato da Julio Cobelli, considerato uno dei migliori chitarristi del continente americano, che ha spaziato per i diversi ritmi nazionali attraverso le generazioni. Inoltre la ballerina e coreografa di tango Laura Legazcue ha offerto agli invitati uno spettacolo di danza.
Il ristorante del padiglione, “Uruguay Natural parrilla gourmet”, curato da quattro chef nazionali di riconosciuta esperienza internazionale, con il supporto dell’Inac, ha deliziato gli invitati con piatti caratteristici. Con la carne uruguaiana Premium come materia prima e con un’accurata scelta di vini e oli di oliva uruguaiani, gli chef Tomás Bartesaghi, Eduardo Iturralde, Rodrigo Fernández e Agustín Urrusty hanno aperto ufficialmente le porte della parrilla.
Infine è stato offerto un percorso per i più belli paesaggi dell’Uruguay tramite la realtà virtuale, tecnologia di punta nel mondo e all’Expo Milano 2015. Alcuni tra i presenti hanno viaggiato al Capo Polonio nel caratteristico camion, hanno visto i lupi marini, il tramonto sulla spiaggia e le stelle, mentre altri hanno visitato un agriturismo e hanno passeggiato nel campo uruguaiano all’alba.
“Il principale obiettivo della partecipazione dell’Uruguay all’Expo di Milano 2015 è posizionare l’Uruguay come un Paese produttore di alimenti affidabili e sicuri, in grado di nutrire 30 milioni di persone”, ha spiegato Carámbula; “L’Uruguay vende la tracciabilità, il miglioramento genetico e la qualità dei nostri pascoli”, ha sottolineato. L’Expo di Milano non è una fiera commerciale, ma un’esposizione universale, dove ogni nazione presenta il proprio posizionamento per quanto riguarda la tematica dell’evento. Sotto il motto “La vita cresce in Uruguay”, il padiglione uruguaiano presenta le qualità che rendono il nostro paese un luogo unico, in cui ci si prende cura della vita, dell’energia e dell’origine degli alimenti.
L’implementazione del progetto è a carico di Uruguay XXI, che da diversi mesi coordina il lavoro di un team pluridisciplinare. Il Dott. Antonio Carámbula è il commissario di Uruguay davanti alle autorità italiane, a capo dell’agenzia per la promozione delle esportazioni e degli investimenti, e fautore del Marchio Paese.
14062015